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Associazione ‘Io Salerno’: “Vestuti tempio della fede granata”

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Non ci era consentito, a quel tempo, di vedere le partire della Salernitana di Valtolina e Visentin. Il “Vestuti” non era per la nostra età. Nessuno, però, poteva impedirci di “sentirle”.

E, così, per le partite casalinghe, abitando a breve distanza dallo Stadio, ci radunavamo sul balcone con gli amici per seguire le partite attraverso le urla dei tifosi. Non ci voleva un interprete per capire il motivo delle loro esclamazioni, soprattutto per i gol.

Eravamo emozionati e trepidanti. Dichiaravamo di sentirci uniti nella “fede granata”. Senza neanche capire cosa fosse la fede.

Oggi, in verità, il senso di quella parola non ci è più sconosciuto.

Perché abbiamo letto, da qualche parte, che ogni essere umano è costituito da una componente naturale, una intellettuale e una spirituale.

E perché sta scritto, sempre da qualche parte, che proprio la componente spirituale lo differenzia dagli altri esseri viventi e lo guida e indirizza nei comportamenti. Qualcuno la chiama “anima” e la definisce “principio vitale origine del pensiero, del sentimento, della volontà, della coscienza morale”.

La fede è una specifica esposizione dell’”anima”: è l’adesione a un messaggio che spinge a credere in qualcosa o in qualcuno al di là di ogni evidenza, di ogni approfondimento, di ogni sperimentazione concreta, perché non è un prodotto della riflessione, non è sottoposta alla razionalità dell’intelletto, non ne segue le regole.

“La fede è espressione di amore e l’amore è la misura della fede”, è stato detto da chi ne capisce più di noi.

Qualcuno, forse, penserà che stiamo facendo confusione con il “credo religioso” (qualunque sia) e, per questo, ci riterrà meritevoli di biasimo.

Ma noi pensiamo che la vita sia piena di molte altre manifestazioni di fede, oltre a quella “religiosa”: abbiamo fede negli amici, fede nella giustizia, fede negli insegnanti scolastici, fede nell’attività dei politici, fede nei comportamenti dei figli, fede nei rapporti familiari.

E abbiamo fede nella squadra sportiva.

Che è espressione di quella forza interiore che spinge a piangere o ridere, disperarsi o gioire, esaltarsi o deprimersi, gridare o ammutolire, che dà felicità o sofferenza, che accomuna, avvicina e unisce oltre ogni divisione economica e sociale. Che è prova di un unico amore.

Quella forza che, passando per piazza Casalbore e volgendo lo sguardo verso il “Vestuti”, ci riporta ogni volta alla mente le voci e le grida che riempivano le domeniche della nostra gioventù.

Dal 1931, da quando venne abbandonata la Piazza d’Armi, il “Vestuti” è divenuto il tempio della “fede sportiva” di questa Città, il luogo nel quale ogni tifoso ha vissuto emozioni poi trattenute al fondo dell’anima ma pronte a riproporsi alla mente e a ridare calore al cuore.

E, proprio nel “Vestuti”, nel mese di Settembre,  l’Associazione Culturale “19 Giugno 1919” ha deciso di festeggiare la Storia Granata riaprendolo per una tre giorni di ricordi soprattutto per i tanti tifosi, oggi “over”, che su quei duri gradoni di cemento, con la pioggia o con il sole, con il caldo o con il freddo, hanno dimostrato di possedere un profondo sentimento di “fede-amore”.

E nel “Vestuti”, noi pensiamo, quel sentimento debba trovare perenne conferma.

E nel “Vestuti”, pensiamo ancora, debbano ritrovarsi le nuove generazioni in un collegamento ideale con la passione sportiva dei loro genitori.

Sul “nostro” Stadio, a quanto ci risulta, sono in corso progettazioni che avrebbero l’obiettivo di riqualificarlo ma che, di fatto, tenderebbero a riconvertirlo anche attraverso nuove strutture edilizie.

Sull’argomento abbiamo già avanzato le nostre proposte (cfr. salernonotizie.it – Associazione Io Salerno 26/04/07).

Ora, vogliamo qui confermare la nostra convinzione che qualsivoglia intervento debba salvaguardarne la funzione di luogo-simbolo della Città, di patrimonio della comunità, dei tifosi e della squadra sportiva.

Noi riteniamo indispensabile preservare la tribuna, monumento storico, al di sotto della quale potrebbe essere allocata ogni tipo di attività compatibile (uffici, studi medici, locali commerciali, palestre, ludoteche, bar e ristorazione), così come la Curva Sud, solo in parte rimodellabile attraverso la realizzazione di strutture coperte, leggere e trasparenti, per l’insediamento di percorsi fotografici e di un museo dedicato ai “granata”.

Il fronte della tribuna, su piazza Casalbore, dovrebbe riprendere dignità e decoro, a vantaggio della Città e della comunità, con la ripulitura dalle inferriate e da degradanti esposizioni e con la realizzazione, nella piazza, al posto del parcheggio, di spazi verdi con gazebo in legno e cristallo ove ubicare servizi per i cittadini, pronto soccorso, capolinea autobus, spazi di cultura e di aggregazione.

Tutta la restante area, tra curva nord, distinti e attuale palazzetto, dovrebbe essere trasformata in un parco urbano “all’inglese”, recintato a vista, completamente piantumato con alberi della “nostra terra” e dotato delle necessarie utilità (esempio: piste ciclabili, percorsi della vita, campi scoperti per il basket, il tennis e le bocce) destinate ai giovani e agli anziani.

La realizzazione di parcheggi al di sotto del rettangolo verde consentirebbe la copertura dei costi (project financing) mentre il campo di gioco dovrebbe essere destinato alle attività delle associazioni giovanili e a manifestazioni pubbliche.

In definitiva, noi riproponiamo l’idea di fare del “Vestuti” un polmone verde al “centro del centro”, un’area aperta, caratterizzata da colori e da odori, accessibile a tutti, con una fortissima utilità sociale: il “Salerno Central Park”.

E, comunque, noi pensiamo che sul progetto di riqualificazione dello Stadio debba essere riconosciuto alla comunità  il “diritto di partecipazione”, perché oltre che spazio di vita e di lavoro esso possa divenire luogo da tramandare alle future generazioni a prova del profondo amore per la squadra cittadina e a testimonianza della ineguagliabile fede sportiva.

“La fede è espressione di amore e l’amore è la misura della fede”, è stato detto.

Amiamola, per favore, questa Città.

Salerno ha bisogno di amore.

Associazione Io Salerno – Officina di Pensiero

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