Grazie al cielo ci sono tifosi come quelli granata, che sanno bene cosa sia l’ironia e che non si travestono da opinionisti per farsi ospitare in TV, come accaduto ieri ad Avellino. Ma, come dice il Direttore Tommaso D’Angelo, il mondo è fatto di Saggi e di “Piscitielli”, per cui, pazienza. Detto questo, c’è ora da dimenticare Avellino. Sembra strano, ma dev’essere così. Il campionato della Salernitana non è finito al Partenio, piuttosto è lì che deve cominciare.
Con un nuovo rinforzo che non arriva dal mercato: si chiama entusiasmo. Quell’entusiasmo che, finora, un po’ è mancato in una piazza che aveva bisogno di un’impresa, quella con la “I” maiuscola, per riaccendersi. Un patrimonio assoluto che anche la società è chiamata ora a gestire nel migliore dei modi: aprendo le porte ai tifosi per gli allenamenti, facendosi vedere e sentire più spesso, mostrando senso di appartenenza e attaccamento alla città ed alla maglia. 2-1, 2-2, 2 a 3 è un motivetto in gran voga ma anche un’operazione matematica, dunque incontestabile: col cuore, la rimonta è sempre possibile. In campo come in classifica.
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