Per la squadra cara al presidente Manzo si tratta di un incontro particolare: Catania è una delle principali fonti del rugby nel Mezzogiorno, è stata sede di un’Accademia federale e sarà sede di uno dei test-match previsti per il mese di novembre dalla Nazionale (l’11 novembre al Massimino, casa del Catania calcistico, l’Italia affronterà le Fiji, ndr). Se infatti non fosse stato già chiaro che la Catania ovale è molto ben sviluppata – l’anno scorso i Dragoni hanno dovuto disputare uno spareggio per la promozione in B proprio contro l’altra squadra cittadina, il CUS Catania – ad ulteriore conferma del difficile incontro che aspetta l’Arechi Rugby ci si mette la volontà dell’Amatori di lasciarsi alle spalle il brutto ricordo della promozione in A sfiorata e mancata soltanto per un soffio.
Non può dirsi totalmente rilassato coach Luciano Indennimeo: “Affrontiamo una delle squadri più quotate dell’intero campionato, al pari con l’Amatori Napoli che ci ha ampiamente dimostrato che la programmazione sul medio e lungo termine porta a risultati incredibili. Nonostante ciò noi siamo consapevoli di avere una grande fortuna, quella di poter scendere in campo ed affrontare una squadra che ha una grande tradizione sportiva, un punto di riferimento per il rugby nel Mezzogiorno che noi dobbiamo ammirare”.
Nonostante il passivo evidente sulla carta, l’allenatore dei Dragoni non si sbilancia: “Ogni partita ha una storia a sè, non possiamo partire già sconfitti poiché si perderebbe il senso di ogni disciplina sportiva ma in particolare del rugby. Si parte dallo 0 a 0, loro schiereranno in campo 15 giocatori esattamente come noi, per cui non c’è alcun vantaggio formale per i catanesi. A loro il compito di meritare dal primo all’ultimo punto che riusciranno a segnare, a noi il compito di giocare al massimo delle nostre possibilità per onorare la maglia ed il progetto di cui vogliamo essere protagonisti”.
Pausa di campionato per le squadre giovanili dei Normanni.
Commenta