SINFONIA E GRAN RESISTENZA
Alla faccia delle fatiche di coppa, il primo tempo è una cadenzata danza azzurra cui però l’Inter si oppone con orgoglio e provando a riproporsi appena può. Con una difesa che passerà spesso a tre con gli scivolamenti di Nagatomo (concentratissimo su Callejon) a fare numero a centrocampo. I padroni di casa sono una sinfonia di sovrapposizioni e cambi di ritmo, ma impressionano soprattutto per come sanno portare un pressing altissimo che costringe l’Inter a non distrarsi un attimo.
Hamsik al 6′ ci prova da fuori, Perisic al 9′ ha uno dei pochi acuti – storicamente al croato i primi tempi non piacciono – ma Koulibaly anticipa Icardi. Azione nata da un’imbucata di Vecino per Borja con cui viene aggirata l’aggressione napoletana. Che però riprende col solito flipper che al 20′ manda in buca di destra Hysaj, tocco dietro per Callejon su cui è attento Handanovic, miracoloso poi sul tap-in di Mertens.
Candreva mette qualche buon cross, ma la 26′ Perisic gira alto di testa. Nove minuti dopo invece Insigne trova la porta su pennellata di Hamsik, ma non da forza alla conclusione. L’Inter balla ma non sballa, anche nella propria area evita di spazzarla cercando di giocare sempre il pallone pure a costo di rischiare parecchio sugli agguati di Mertens e soci. E nel finale di frazione addirittura i nerazzurri tirano in porta due volte. Prima al 40′ con un diagonale di Icardi però troppo stretto, poi con un destro di Borja – fin lì in affanno come trequartista – su appoggio di Perisic. E qui è bravo Reina ad alzare sopra la traversa.
SENZA VINTI
Nessun cambio nell’intervallo, ma la banda Spalletti va subito vicinissima al vantaggio con Vecino che al 2′ piazza un coast to coast come nel finale del derby, riceve il pallone di ritorno da Icardi, salta Reina sull’uscita e troverebbe anche la porta dal fondo. Albiol però salva sulla linea. Si apre qualche spazio, Mertens al 9′ salta Skriniar e s’invola, decisivo il recupero di D’Ambrosio. Spalletti comunque l’ha preparata bene, perché gli avversari raramente riescono a superare la cerniera Vecino-Gagliardini.
E quando succede i difensori non fanno passare gli spifferi, complice anche la serata non ispiratissima del tridente sarriano. Il punto debole dei nerazzurri semmai è davanti, dove Borja fatica sia ad assaltare schermando le linee di passaggio sia a proporsi tra le linee per dare un senso alla serata di solitudine di Icardi. Anche perché Candreva (commovente per il lavoro a elastico) e Perisic sono attenti a tenere Hysaj e Ghoulam e spingono poco.
Al 26′ infatti Spalletti si gioca la carta Joao Mario per lo spagnolo, con Sarri che risponde togliendo prima Hamsik per Zielinski e poi Allan per Rog. Proprio Joao Mario manda vicino al palo un destro da fuori, in risposta ad Insigne che aveva appena trovato la prima delle sue classiche conclusioni a giro. Ma anche l’ultima, visto che al 35′ Sarri lo toglie per Ounas. Spalletti risponde con Cancelo per Candreva ed Eder per Icardi, anche perché vede i suoi soffrire sull’ultimo sforzo avversario (Zielinski ci prova da fuori) e faticare a ripartire. E nel finale serve super Handanovic per strozzare in gola al Napoli l’urlo del gol, con Miranda che per anticipare Mertens costringe lo sloveno alla super parata.