I sei arrestati risultano indagati per resistenza a Pubblico Ufficiale con l’aggravante, per i gravi disordini che si verificarono a Sarno, lo scorso 2 febbraio 2017, al termine della gara di calcio di Coppa Italia Ebolitana – Portici. La gara, trattandosi della finale del relativo girone di Coppa Italia, con il trofeo da aggiudicare alla vincente, si disputò in campo neutro, per l’appunto a Sarno, alle ore 21.00, con numerosa tifoseria di entrambe le squadre.
Al termine della partita che si concluse con la sconfitta dell’Ebolitana, numerosi facinorosi, appartenenti alla tifoseria salernitana, aggredirono ripetutamente le Forze di Polizia, poste a separazione delle opposte tifoserie, con l’intento di raggiungere quella avversaria, facendo segno gli Agenti di lancio di pietre, transenne e altri corpi contundenti, compreso alcuni specchietti retrovisori esterni, che erano stati divelti da vetture in sosta. Solo dopo qualche ora (fu necessario anche l’uso di lacrimogeni) i violenti si dileguarono.
Le indagini, coordinate dal dr. Lenza, consentirono di ricostruire, grazie al paziente lavoro degli operatori della polizia scientifica del Commissariato di Sarno, le fasi salienti degli scontri, e di addivenire all’individuazione di alcuni dei facinorosi, identificati poi grazie alla collaborazione di personale della Stazione Carabinieri di Eboli. Per tutti, il P.M. procedente ha formulato la richiesta di applicazione di misura cautelare personale, in considerazione del pericolo di reiterazione della condotta.
Il G.I.P. ha emesso quindi l’ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari nei confronti di D’Agostino Giuseppe, ebolitano di 28 anni, già gravato da precedenti, e nei confronti degli altri cinque indagati (tre della tifoseria dell’Ebolitana e due della tifoseria della Sarnese, gemellata con quella dell’Ebolitana, che parimenti avevano preso parte ai disordini) ordinanza applicativa di obbligo di firma presso la P.G.
I provvedimenti sono stati tutti puntualmente eseguiti e, nella giornata odierna, è previsto l’interrogatorio davanti al G.I.P. Tutti i sei indagati risultano colpiti anche da DASPO emesso dal Sig. Questore di Salerno, per le medesime condotte.