Per settant’anni Carotenuto, pittore e ceramista sopraffino, ha ripreso la bellezza della natura, della sua terra e molti dei suoi abitanti. E dire soltanto il 12 ottobre scorso aveva presenziato alla sua ultima (è il caso di dirlo) mostra presso la sala San Tommaso del Quadriportico del Duomo di Salerno “Mario Carotenuto autoritratto degli anni Settanta”.
Il vernissage curato da Massimo Bignardi – dal 12 ottobre al 5 novembre – annovera quaranta autoritratti scelti tra quelli che l’artista ha realizzato, dagli anni sessanta ai novanta. Lo stesso Carotenuto ha definito questo periodo una “stagione magica”, ove la città si apriva a nuove energie, a nuove capacità immaginative, disegnando una scena di dialogo ove l’artista specchiava il suo volto, la sua personalità, la sua pittura.
Intorno a questa mostra, idealmente ci sono tutti gli amici dell’artista, nato a Tramonti e legato profondamente non solo alla città di Salerno, ma a tutta la Costiera amalfitana, ripresa più volte nei suoi lavori. Significativa è la sua esperienza annuale per realizzare ad ogni Natale il Presepe nella Sala San Lazzaro.
Al vernissage Carotenuto era apparso lucidissimo, intervenuto con un discorso a braccio, che mai lasciava presagire una fine improvvisa. Non si conoscono ancora data e orari del rito funebre che con tutta probabilità sarà celebrato nel Duomo di Salerno.
Fonte IlVescovado.it
Scomparsa di Carotenuto, il cordoglio del sindaco di Salerno Vincenzo Napoli
Con la scomparsa di Mario Carotenuto se ne va un pezzo della storia culturale e artistica della nostra città. Al maestro, alcuni anni fa, gli venne conferita dall’allora sindaco De Luca la cittadinanza onoraria di Salerno; questo a riprova di quanto fosse diventato un simbolo della nostra terra. Viveva nel cuore del centro storico, alle spalle del Duomo in quello che era anche il suo studio, dove immaginava e creava le sue opere.
Il suo presepe dipinto era ed è un appuntamento immancabile per i salernitani e per i tantissimi visitatori che affollano le sale del Duomo di Salerno dov’è collocato nel periodo natalizio. Quest’anno sarà diverso ammirarlo senza di lui, ma sarà anche un’occasione per ricordarlo in tutta la sua grandezza di artista e di uomo.
Fu proprio il suo presepe, negli anni Ottanta, a dare vita e a contribuire alla rinascita del centro storico, allora degradato e abbandonato a se stesso. L’amministrazione comunale tutta è rattristata da questa perdita. Carotenuto amava Salerno e i suoi cittadini. Considerava questa città, insieme alla Costiera Amalfitana, la sua musa ispiratrice. Solo la scorsa settimana il maestro aveva inaugurato, nella sala San Tommaso (nell’atrio del Duomo), una mostra di quaranta autoritratti dove giocava con se stesso, lasciandosi trasportare dalle trasformazioni del tempo.
In un autoritratto, Carotenuto si ritrae leggermente dormiente nel suo atelier dove gli fanno visita i pittori di una vita, quelli per i quali provava grande affinità, da Van Gogh a Caravaggio, da Giorgione a Masaccio, fino a Picasso. Noi, oggi, lo vogliamo immaginare così. Vicino e in compagnia di quei grandi maestri che, come lui, non verranno mai dimenticati.
R.I.P. mio prof. di educazione artistica alla Scuola Media Pirro.
Anche al maestro sarebbe dispiaciuta la frase ” al maestro gli venne conferita”, laddove la particella “gli” stona quanto un elefante tra le farfalle di cento suoi dipinti
Egregio saccente Fonzo la tua voglia di emergere in un così doloroso contesto per la città, i parenti e gli amici tutti dimostra la tua ignoranza ed insensibilità. Ignorante in quanto non conoscendo questo grandissimo uomo non sai che del “gli” inserito per errore dal sindaco Napoli se ne sarebbe altamente fregato perché il suo spirito era quello di un uomo concentrato sull’essenza delle cose e delle persone piuttosto che sulla stupida forma cui tu sei legato. La tua insensibilità, derivante dalla tua necessità di apparire il primo della classe, sta nel fatto che piuttosto che ricordare la sua magnificenza ed il dolore per il vuoto che lascia hai impiegato il tuo stupido tempo per fare di questa tragedia una sede per i loschi fini politici.
Sommo ed indimenticabile Maestro Mario sappia tu illuminare i rozzi d’animo insegnando loro cosa è la purezza, la bellezza e l’essenza dell’essere.
Sempre nel mio cuore