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Vale la penna di_versar (Parole, vino e libertà)

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Te la do io la baia.
Così mi disse.
Non significa niente, lo so, anzi, lo sapete voi.
Ma per me che indossavo queste scarpe di secoli fa e venivo da via Pintone, fu tutto.
Via Pintone, conoscete? Dove la strada si chiude allo sguardo, al sole e si concede alle chiacchiere della gente;
il mare, invece è lì, nelle tasche di Tonio, ladro di monete di terra e conchiglie di sale.
Il mare … voi l’avete?
Io non so cosa avevo.
Un paio di occhi neri e la mia voglia di mare.
Quella domenica sera, mi annodai intorno alla vita, un nastro rosso con quelle parole:
“Te la do io la baia”
La baia è un fazzoletto di sabbia e spuma marina, di notte si può fare l’ amore tra le stelle.
Scusate, si può pronunciare quella parola: Amore?
Non l’ avevo mai detta.
Mi stava zitta zitta in petto.
Stretta.
Poi si è sciolto il nastro.
Forse anche le stelle. Ricordo il blu e l’odore delle conchiglie di sale di Tonio.
L’ odore di casa con dentro il mare.
Il nastro non era più annodato in vita e mi si era aperto il petto per dar libertà a quella parola.
Forse per questo entrò la notte e non il mare
Ed io aspetto qui, sola e non me ne voglio andare.
È mia.
Me l’ha data lui.
– Te la do io la baia
Così ha detto.
Mi crede, dotto’?

 

Fatima Mutarelli

Mail: valelapennasi@gmail.com
Fb: Fatima Mutarelli (ragazza alla finestra)

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