PARLAMENTO CATALANO PROCLAMA REPUBBLICA, RAJOY LA DECAPITA
Resa dei conti fra Barcellona e Madrid. Nel ‘D-Day’ della
secessione, il parlamento catalano ha proclamato la Repubblica,
che il governo spagnolo in poche ore ha decapitato, destituendo
il presidente Carles Puigdemont e il suo Govern, sciogliendo il
Parlament e convocando elezioni il 21 dicembre. Alle 15,27 di
ieri il Parlamento catalano ha votato la Repubblica, ”stato
indipendente e sovrano”, e la secessione dalla Spagna.
Praticamente nello stesso momento il Senato di Madrid approvava
l’attivazione dell’articolo 155 della Costituzione chiesto da
Rajoy contro la Catalogna, dando pieni poteri al premier,
appoggiato dai leader unionisti di Psoe e Ciudadanos, per
riprendere in mano le redini della regione ribelle.
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CONDANNATO A 24 ANNI SIEROPOSITIVO, CONTAGIO’ 32 PERSONE
PROCURA AVEVA CHIESTO ERGASTOLO, VITTIME SI ABBRACCIANO
E’ stato condannato a 24 anni di reclusione Valentino Talluto,
trentenne di origini siciliane che ha contagiato 32 persone, per
lo piu’ sue ex partner, ma anche uomini e un bambino, con il
virus dell’Hiv. Lo hanno deciso i giudici della 3/a Corte
d’Assise di Roma al termine di oltre 10 ore di Camera di
consiglio. I giudici hanno riconosciuto all’imputato le lesioni
aggravate facendo cadere l’accusa piu’ pesante di epidemia
dolosa. La Procura aveva sollecitato per l’uomo una condanna
all’ergastolo. Dopo la lettura alcune delle vittime che erano
presenti nell’aula bunker di Rebibbia si sono abbracciate
piangendo.
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IGNAZIO VISCO RESTA A VERTICE BANKITALIA PER ALTRI SEI ANNI
RENZI NON CONDIVIDE MA FA AUGURI, MINISTRI VICINI NON IN CDM
Ignazio Visco resta al vertice della Banca d’Italia per un altro
mandato di sei anni: ma dal Consiglio dei ministri che lo ha
designato, prima della firma del presidente della Repubblica,
restano fuori i ministri vicini a Matteo Renzi e lo stesso
segretario del Pd mantiene le distanze dalla nomina che ha
fortemente osteggiato, pur augurando al governatore ”buon
lavoro”. Si chiude cosi’, sul filo della scadenza di fine mese,
una fase di incertezza sulla scelta del governatore. Non si
chiude, invece, lo strascico di polemiche, e non e’ detto che la
nomina metta al riparo la Banca d’Italia dalle accuse per la
gestione della crisi bancaria, fra procure che passano al
setaccio gli atti e la Commissione bicamerale d’inchiesta che
rischia di rispecchiare i contrasti fra i partiti.
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STANDARD & POOR ALZA RATING ITALIA, NON ACCADEVA DA 2002
DA BBB/A-2 A BBB/A-3, RIPRESA DA INVESTIMENTI,INCOGNITA VOTO.
L’Italia incassa la prima promozione in 15 anni. L’agenzia
Standard & Poor’s rivede al rialzo la propria valutazione: era
dal 17 giugno del 2002 che non accadeva. A fronte di una ripresa
economica che accelera anche grazie alle riforme e un sistema
bancario piu’ solido, l’Italia non e’ piu’ sorvegliato speciale:
Standard & Poor’s alza il rating a ‘BBB/A-2’ da ‘BBB/A-3′.
L’outlook e’ stabile. A spingere la ripresa italiana e’
”l’aumento degli investimenti del settore privato e
dell’occupazione” afferma Standard & Poor’s, prevedendo una
crescita quest’anno dell’1,4%, ben al di sopra dello 0,9% della
precedente previsione. Sul miglioramento del quadro italiano
potrebbe pesare pero’ ”l’incertezza politica legata all’esito
delle prossime elezioni” avverte Standard & Poor’s.
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SALVINI, A POLITICHE 2018 VIA PAROLA NORD DA SIMBOLO LEGA
RAPPRESENTANTE MINORANZA FAVA, SICURAMENTE NON D’ACCORDO
Non cambiera’ il nome del partito ma Matteo Salvini ha
confermato che nel simbolo elettorale delle Politiche 2018 – da
presentare in tutta Italia – dopo la parola Lega non ci sara’
piu’ la parola Nord. Sara’ Lega senza altre aggiunte. Ma
cancellare la parola Nord, secondo quelli come il rappresentante
della minoranza Gianni Fava, assessore della Giunta Maroni che
si e’ occupato del referendum lombardo, e’ un errore. ”Io
sicuramente non sono d’accordo” ha detto Fava.
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PROSEGUONO INCENDI IN TOSCANA, DISTRUTTI OLTRE 2.000 ETTARI
POLVERI SOTTILI A TORINO QUATTRO VOLTE OLTRE SOGLIA PERMESSA
Incendi senza tregua in Piemonte. La giornata di ieri E’ stata
forse la peggiore. Alimentati dal vento, che ha soffiato fino a
137 km all’ora in alta quota, e favoriti dalla gravissima
siccita’, gli incendi hanno gia’ distrutto oltre 2.000 ettari di
pinete, boschi e pascoli. La giunta regionale, presieduta da
Sergio Chiamparino, ha formalizzato al governo la richiesta
dello stato di emergenza. Oltre al fuoco, a spaventare e’ il
denso fumo spinto dal vento a fondovalle: a Torino, dove l’aria
e’ rimasta stagnante, la concentrazione di ‘poveri sottili’ ha
sfiorato i 200 microgrammi al metro cubo, quattro volte oltre la
soglia massima consentita. ”Ma al momento non ci sono rischi
per la salute”, ha tranquillizzato l’assessore regionale alle
sanità Antonio Saitta. (Fonte ANSA).