L’addio all’ora legale ci regalerà più luce di mattina, anche se di sera il sole tramonterà prima. Non soltanto le nostre abitudini, anche il fisico dovrà abituarsi al cambio dell’ora: l’orologio biologico che orchestra il nostro organismo dovrà ‘risintonizzarsi’. Non si esclude almeno nei primi giorni un’alterazione del ciclo sonno-veglia e qualche piccolo disturbo.
La luce, infatti, stimola l’ipotalamo, quella regione del cervello che controlla appetito, sonno e umore. Sarà normale allora provare nei primi giorni un senso di affaticamento e di stanchezza, difficoltà ad addormentarsi, cali di attenzione e un po’ di depressione o di irritabilità. Ma niente paura: è l’effetto simil jet-lag di questo cambiamento nell’orario.
CONSIGLI PER ADEGUARSI AL CAMBIAMENTO
Primo fra tutti: andare a dormire un po’ prima e alzarsi presto per almeno due settimane, così da far adattare gradualmente il fisico. E poi non sottovalutare l’alimentazione: anche quella è in stretta relazione con il sonno. Almeno nei primi giorni, evitare di sera cibi che contengono molto sodio e bevande come tè e caffè, preferendo magari tisane rilassanti o cibi che aiutano a rilassarsi.
QUANDO È INIZIATA QUESTA CONVENZIONE D’ORARIO?
In Italia, la convenzione dell’ora legale – si tornerà all’orario attuale nell’ultima settimana di Marzo – fu introdotta per la prima volta nel 1916. Abolita e poi riconfermata per diverse volte, la convenzione è stata definitivamente adottata dall’Italia nel 1965 e attualmente i Paesi dell’Unione europea adottano lo stesso calendario per l’ora legale. Ad oggi questa convenzione è adottata da molti altri Paesi al mondo, come Stati Uniti e Canada, sebbene non da tutti (nelle zone tropicali ad esempio, dove la variazione delle ore di luce è minima durante l’anno).
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