La definizione e l’approvazione del Regolamento e la nomina del Direttore Generale sono i passaggi fondamentali che consentiranno all’Ente di recente costituzione di iniziare a svolgere la propria funzione.
L’Ente d’Ambito, così come previsto dalla Legge Regionale n.14/2016 dovrà occuparsi della gestione integrata dei rifiuti su tutto il territorio provinciale e per poter validamente deliberare deve dotarsi di un apposito Regolamento, altrimenti ogni decisione del consiglio rischia di essere nulla.
Tale Regolamento è previsto dalla legge regionale e dallo Statuto dell’Ente d’Ambito e deve essere approvato a maggioranza assoluta. L’argomento, al centro di precedenti riunioni, é stato nuovamente trattato ieri pomeriggio ed il Consiglio ha affidato al consigliere D’Angiolillo, stante la specifica competenza in materia, il compito di redigere il Regolamento.
Al centro della riunione anche la nomina del Direttore Generale dell’Ente. A tale proposito è stata nominata una commissione per la valutazione dei curricula presentati, in seguito ad interpello, da vari soggetti interessati a ricoprire il ruolo.
“Come ho avuto modo di segnalare anche in passato – afferma il consigliere Pietro D’Angiolillo – il Direttore Generale, per un Ente cosi complesso ed articolato quale è l’EDA, deve necessariamente avere un alto profilo specialistico e la sua individuazione deve necessariamente passare attraverso la valutazione del profilo morale, della capacità di gestire il personale e della conoscenza delle gestioni dei servizi pubblici locali, con particolare riferimento alla gestione dei rifiuti.
Tutto ciò al fine di tutelare i Comuni a che non si verifichi più quanto avvenuto in passato attraverso le gestioni dei Consorzi di Bacino, causa dell’attuale criticità nei servizi pubblici locali e nei bilanci comunali. Non a caso la legge Regionale n°14/2016 nasce dalla necessità di cambiare radicalmente il modello gestionale nel settore dei rifiuti con il superamento dei Consorzi e l’introduzione degli Ato.
Non penso che ci sia qualcuno, fra tutti i consiglieri, che voglia far continuare a gestire la materia dei rifiuti a chi, ricoprendo ruoli dirigenziali in passato, ha contribuito all’incresciosa e fallimentare gestione operata fino ad oggi in Regione Campania e in Provincia di Salerno”.