E’ il 22esimo sbarco di migranti a Salerno ma, rispetto ai precedenti, questa volta a bordo ci sono i cadaveri di 26 donne i cui corpi sono stati recuperati nel Mediterraneo centrale dove, un paio di giorni fa, è affondato l’ennesimo barcone della speranza diretto in Italia.
“Una tragedia dell’umanità – ha detto il prefetto di Salerno, Salvatore Malfi -. Credo che la procura si attiverà da subito per valutare se possa trattarsi di altrettanti omicidi”. “Le donne decedute, di nazionalità presumibilmente nigeriana – spiega il Prefetto -, sembra fossero a bordo di un gommone dove vi erano anche uomini. Il barcone è affondato e le donne purtroppo hanno avuto la peggio, in quanto soggetti più deboli”.
In base agli elementi raccolti, il professor Antonello Crisci, perito della Procura, insieme alla sua equipe, valuterà se procedere con le autopsie. Una volta ultimati tutti gli accertamenti, nove cadaveri verranno sepolti nel cimitero del Comune di Salerno e i restanti nei comuni limitrofi.
Sul territorio regionale dovrebbero poi restare poco più di un centinaio di persone. Gli altri, invece, dovrebbero essere suddivisi tra Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Puglia e Toscana.
Non è la prima volta che a Salerno sbarcano i cadaveri. Toccante e struggente fu il funerale organizzato dal Comune per il piccolo Austin, di soli tre anni, diventato il simbolo di una «diaspora» africana ormai senza più freni. Il piccolo, di origini nigerine, arrivò a Salerno il 9 maggio scorso in una piccola bara. Il funerale solenne fu pagato dall’amministrazione del sindaco Vincenzo Napoli che gli regalò anche i vestitini necessari per coprirlo. La sua bara fu poi tumulata nel campo fiordaliso del cimitero di Salerno e vicino a lui la mamma, che lo accompagnò insieme al papà in quel drammatico percorso, gli pose un piccolo peluche.
Sono 259 maschi, 116 donne (di cui nove gravide), 21 bambini con meno di nove anni, 5 tra i 9 e i 15 anni, 26 maggiori di quindici anni. Ottanta migranti andranno in Lombardia,72 rimarranno in Campania, 30 raggiungeranno il Lazio, 50 verranno portati in Emilia Romagna e altrettanti in Piemonte, 40 in Veneto, Puglia e Toscana.
La quota di ripartizione tra le province campane dipende dal numero di minori che sono a bordo. Quelli non accompagnati resteranno, per legge, affidati proprio all’amministrazione dove arrivano.
Ragazzini che potrebbero presto trovare dei tutori legali appena formati dal Comune di Salerno che, dopo mesi di lavoro e sinergie istituzionali a vari livelli, è riuscito ad avviare un percorso che potrebbe presto condurre a un nuovo tipo d’accoglienza fondato sull’affido dei minori non accompagnati a famiglie che ne facciano richiesta e risultino essere idonee come scrive Il Mattino oggi in edicola.
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