Nessuno si aspettava un ribaltone del genere anche perchè l’operato di Cantone era stato più che soddisfacente. Cantone, non senza difficoltà, era risollevare il secondo più grande ospedale della Campania da uno dei momenti più bui e difficili.
Si era rimboccato le maniche restituendo dignità alla sanità salernitana capace di superare la bufera dell’assenteismo, delle liste d’attesa, dei reparti malfunzionanti, delle controversie sindacali, del pronto soccorso, della viabilità attorno al nosocomio.
E l’elenco potrebbe proseguire. Una serie di grane come quella dei letti acquistati e pagati fior di quattrini per poi scoprire essere troppo grandi rispetto alle dimensioni delle ascensori. Di tutto di più. Eppure Cantone era riuscito nel suo intento. L’atto di revoca è una vera e propria doccia fredda al di là della vicenda giudiziaria che riguarda il manager
Atto di revoca a parte a tenere banco in queste ore tra i corridoio del “Ruggi” e sui quotidiano salernitani questa mattina in edicola è stato il no di Cantone al primariato da affidare al cardiochirurgo Enrico Coscioni, consigliere alla Sanità del governatore De Luca, anche se vincitore di concorso.
Cantone il 2 novembre scorso – scrive La Città oggi in edicola – ha preferito affidare l’incarico di primario di Cardiochirurgia di elezione al “Ruggi” a Pasquale Totaro e non a Coscioni che con 94 punti staccava Totaro fermo a 83. Commissione esaminatrice a parte, l’ultima parola spetta, infatti, al dg.
La motivazione formulata in delibera è che Coscioni è stato escluso perché «garantisce presenza per due volte a settimana », dunque troppo poco tempo e questo «mal si concilia con l’organizzazione e l’ottimizzazione delle risorse».
Secondo il quotidiano Le Cronache e Il Mattino i nuovi incarichi di vertice al Ruggi sono stati firmati il 2 novembre, dunque una settimana prima che scoppiasse il caso-Cantone, ma fino a ieri non erano state rese note. Un nesso temporale che assume il sapore di una resa dei conti.
Per dirla chiara – scrive Il Mattino: da Salerno, il fronte medico che sostiene il direttore generale potrebbe voler far apparire la decisione della Regione di silurare Cantone come una sorta di ‘vendetta’ per la mancata nomina a primario di Coscioni.
Ovviamente si tratta di ricostruzioni giornalistiche ma senza alcun nesso con l’atto di revoca legato ad un procedimento giudiziario che vede coinvolto Cantone per la mancanza dei requisiti per poter ricoprire il ruolo di direttore generale