Sono versi in vernacolo e in italiano, lungo metafore e ossimori che rapiscono il lettore e lo sostengono lungo le onde del mare della memoria, dove fanno capolino episodi e persone che hanno fatto parte della vita dell’autrice. C’è spazio davvero per ogni tipo e forma di emozione umana, spaziando dagli affetti familiari alle amicizie, dai sapori antichi agli angoli più caratteristici di una città, “madre” di tante esperienze e sentieri sensoriali.
A dialogare con l’autrice saranno Giuseppe Barra, Filomena Domini e Noemi Manna. Tutti potranno “assaporare” un verbo schietto e sincero, fatto di aneddoti e sensazioni che si uniscono senza lasciare spazio a fronzoli linguistici. Un respiro forte, un vento che entra nei polmoni e finisce diritto al cuore, stimolando la propria valigia dei ricordi. Ognuno potrà ritrovarvi frammenti di vita, dove l’amore, la felicità, il dolore e il pianto fanno compagnia ai nostri giorni.
Raffaella Palumbo, classe 1960, è salernitana verace, come ama definirsi. Primogenita di tre figli, è nata nel vicolo Sant’Andrea, alle spalle della fontana di Vanvitelli a Largo Campo nel cuore del centro storico. Autodidatta per scelta e per gli eventi della vita, ha sposato molto giovane il suo Gerardo ed ha coronato il suo sogno di famiglia con la presenza di due figli. Da sempre amante dell’arte in generale e della cucina, ha dovuto affrontare il dramma della perdita prematura di entrambi i suoi genitori, evento che l’ha duramente provata e che l’ha condotta in un tunnel di disperazione e sconforto. Ed è proprio in questo momento buio che Raffaella ha saputo e voluto “riaffacciarsi” alla vita, spalancando la finestra delle sue emozioni e scrivendo di getto le poesie raccolte in questo volume. Tutto ciò è stato possibile grazie alla presenza del suo padre spirituale Mons. Antonio Pizzuti, parroco della chiesa di Santa Lucia in Giudaica. Oggi Raffaella vive circondata dai suoi affetti che l’anno sempre sostenuta.