“La Regione Campania e Vincenzo De Luca – afferma – sapevano dall’inizio che l’ex manager del Ruggi non aveva i requisiti per ricoprire l’incarico, eppure da commissario straordinario fu promosso direttore generale, e tale è rimasto fino a quando al Cardarelli di Napoli non è calata come un fulmine l’inchiesta sugli appalti che ha coinvolgo l’imprenditore Romeo e il dg Verdoliva. Una strana coincidenza di tempi? Non so, fatto sta che per il dopo Cantone la politica deluchiana sta perseverando negli stessi errori: nominare un manager che sia più un raccoglitore di voti e consensi piuttosto che un esperto della macchina sanitaria. Mi auguro – conclude – che la scelta del futuro dg del Ruggi rispetti i requisiti di capacità ed esperienza in ambito di gestione sanitaria, altrimenti presenterò un ricorso”.