Salerno, migranti morte: continuano indagini per eventuali altri scafisti
Oltre a lavorare sull’identificazione delle salme delle giovani migranti giunte dalla nave spagnola Cantabria il 5 novembre, proseguono a Salerno anche le indagini per identificare altri eventuali scafisti e facilitatori e per l’identificazione degli smugglers appartenenti alle organizzazioni criminali operanti in Libia e in Italia nella tratta dei migranti. Finora le indagini hanno consentito di individuare due uomini che si trovavano a bordo di un gommone bianco sui quali sono stati soccorsi 146 migranti salvati: 28 bambini, 97 uomini, 21 donne di cui tre in stato di gravidanza. I due uomini sono stati accusati di aver contribuito, con le loro condotte, alle attività di tratta delle persone e di aver organizzato e trasportato 146 persone a bordo del gommone intercettato, in acque internazionali, dalla nave spagnola Cantabria, attraccata poi a Salerno. Ai due scafisti, uno di origine egiziana e l’altro di nazionalità libica, si è giunti grazie alle dichiarazioni di svariati migranti. In occasione dell’udienza di convalida del fermo, i due indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il gip ha convalidato il decreto di fermo disposto dal pm e ha applicato ad entrambi gli indagati la misura della custodia in carcere, come richiesto dalla Procura. I migranti e i cadaveri sono stati soccorsi e recuperati in quattro distinte operazioni di salvataggio al largo delle coste libiche, tutti il 3 novembre. (ANSA).
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