Le ventisei bare saranno disposte sull’ossario del cimitero, ognuna con una rosa bianca. Sul feretro delle due ragazze incinte verranno deposti altri due fiori, per ricordare due vite atrocemente spezzate ancor prima di nascere. Soltanto cinque delle 26 ragazze nigeriane sono state identificate. Si tratta di Marian Shaka, riconosciuta dal marito, Osato Osaro dal fratello, Ozuoma Okpara, di 24 anni, di Ugechi Fawour Omba, di 29 anni e Loveth Jonathan di cui non si conosce l’età. Per riconoscere le ultime tre giovani sono stati utilizzati i numeri telefonici trovati tra i vestiti delle donne.
Le cinque salme riconosciute – scrive l’ANSA – rimarranno nel Cimitero cittadino, insieme ad altre cinque. Le altre verranno sepolte nei cimiteri comunali di Sassano, Montesano sulla Marcellana, Battipaglia, Contursi Terme, Novi Velia, Polla, Atena Lucana, Montecorvino Rovella, Pellezzano, Baronissi, Pontecagnano, Sala Consilina.
Il rito sarà laico, con un momento di preghiera cattolico e islamico. La preghiera cristiana, tratta da un passo del Vangelo di Matteo (“Le Beatitudini”) sarà affidata a mons. Luigi Moretti, la preghiera musulmana, tratta dal Corano, invece, dovrebbe essere recitata dall’imam Abderrhmane Es Sbaa.
“Salerno oggi si fermi e rifletta sulla tragedia delle ventisei donne. Non sono vittime del mare, come scrive il Comune di Salerno, sono vittime della indifferenza di molti, degli errori di altri. Del finto buonismo e dell’odio cieco” sottolinea Gaetano Amatruda, vice coordinatore provinciale di Forza Italia Salerno, che con Michele Romaniello di ‘Andare Avanti’ e Luca Lamberti di ‘L’altra metà del Mare e’ donna’, avevano proposto all’Amministrazione comunale il giorno di lutto ed ancora il coinvolgimento delle scuole all’iniziativa.
“Non resti – aggiunge Amatruda – una giornata vuota. Aiuti a riflettere su un dramma che ormai abbiamo in casa. Una dramma della umanità che richiede soluzioni efficaci e concrete senza il furore ideologico dei buonisti di professione, che fanno danni, e dei seminatori di odio”.
“Salerno tenga alto il dibattito, la città aiuti a non dimenticare. Il sindaco assuma l’impegno di dedicare una strada alle giovanissime donne uccise, alle centinaia di dispersi. Scelgano le scuole, con un concorso di idee, il nome della tragedia ed il simbolo del ricordo. I ragazzi leggano il fenomeno, discutano del tema e siano di stimolo al Governo” conclude Amatruda.