Il Gruppo Ferrovie dello Stato sostiene la nuova campagna di comunicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità per promuovere il 1522, il numero telefonico gratuito antiviolenza e antistalking (attivo da gennaio 2017). Gli spot della campagna, realizzati con l’obiettivo e di incoraggiare le donne a denunciare qualsiasi forma di violenza, sono stati presentati oggi a Roma da Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, e da Lucia Annibali, Consigliera in materia di Pari Opportunità, nell’ambito delle iniziative dedicate alla Giornata intenzionale contro la violenza sulle donne (che si celebrerà il 25 novembre 2017).
“E’ un onore per il Gruppo FS Italiane sostenere questa campagna. Metteremo a disposizione tutti i nostri canali di comunicazione per diffonderla”, ha dichiarato Carlotta Ventura Direttore Centrale Brand Strategy e Comunicazione FS Italiane. “Abbiamo avviato molte iniziative per sostenere le donne e contribuire a difenderle dalla violenza fisica, ma anche da quella verbale, ad esempio attraverso telecamere a bordo dei treni di Trenitalia. Il focus del messaggio – ha aggiunto – è incentrato sui bambini e sulla violenza assistita dai figli nei confronti delle mamme e sugli effetti della violenza che i bambini ‘vivono e subiscono’ a loro insaputa”.
Il Gruppo FS Italiane è impegnato in diversi progetti di sensibilizzazione sui diritti delle donne, contro la violenza e a favore dell’integrazione e affermazione dell’autostima in famiglia, nelle comunità e sul lavoro. Fino al 30 novembre 2017 il Gruppo FS Italiane darà visibilità all’iniziativa #TimeOut” Non c’è più tempo di WeWorld, Organizzazione non governativa di cooperazione allo sviluppo, riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri italiano. Quest’anno in collaborazione con Trenitalia (Gruppo FS Italiane) è stata attivata una raccolta fondi utilizzando il resto dei biglietti emessi con le self service. I fondi andranno a favore dei Centri per la Donna creati per far emergere situazioni di disagio sociale e favorire il reinserimento sociale e lavorativo delle donne potenzialmente, o effettivamente, vittime di violenza, nelle zone più ‘difficili’ di Napoli, Palermo e Roma.
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