La nuova tranche dell’inchiesta riguarda sia infermieri che medici e ausiliari. Nei mesi scorsi alcuni degli indagati sono riusciti a far stralciare le loro posizioni, dimostrando scambi di persona ed errori nell’interpretazione dei filmati registrati dalle telecamere collocate dalla Guardia di finanza.
Per gli altri (che sono la grande maggioranza) inizia adesso la fase dell’udienza preliminare, in cui dovranno scegliere se andare avanti con il procedimento ordinario (rischiando il rinvio a giudizio) oppure provare a chiudere il processo allo stato degli atti con un rito abbreviato, sperando in una pronuncia di assoluzione e contando su uno sconto di pena in caso di condanna.
Intanto davanti al giudice della seconda sezione penale del tribunale di Salerno, continua il processo a carico dei primi 12 imputati protagonisti di uno dei tanti tronconi in cui si è divisa la mega inchiesta. Truffa ai danni dello stato e false attestazioni o certificazioni nell’utilizzo del badge, sono le ipotesi di reato contestate ai tredici dipendenti incastrati dalle immagini delle telecamere puntate su due macchinette marcatempo.
Ottantadue gli episodi presi in considerazione dal magistrato che ha applicato a tutti gli imputati e per tutti gli episodi contestati, entrambe le ipotesi di reato di truffa, che inizialmente era contestata solo ad alcuni, ed uso fraudolento del budget.