Il Pg ha chiesto per tutti gli imputati la conferma della sentenza di primo grado comminata nel marzo2015 dai giudici della seconda sezione penale all’esito del processo di primo grado.
Era il maggio di otto anni fa quando sulla zona della piscina piombarono 1.730 metri cubi di massi e detriti. Per quell’episodio i giudici della seconda sezione penale hanno condannato a 3 anni e 5 mesi l’imprenditore Francesco Soglia , accusato di una manutenzione insufficiente in qualità di legale rappresentante della società che gestiva la struttura e proprietario del costone roccioso “Rocce rosse”; a 1 anno e 2 mesi Olindo Domenico Manzione , responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Vietri; a 1 anno e 5 mesi il consulente tecnico Giovanni Rea di Pomigliano D’Arco e a 1 anno e 4 mesi i colleghi Vincenzo Bove di Pagani e Nanni Remigio di Sanza, tutti accusati di avere attestato l’esecuzione di opere di bonifica e messa in sicurezza che avrebbero messo il costone al riparo da cedimenti e che secondo le indagini erano invece insufficienti.