Cosa pensano dell’Italia all’estero? Parte terza di Cosimo Risi

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Tutto fa immagine e tutto fa notizia. La Sicilia viene alla ribalta per vari motivi: alcuni funesti, altri leggeri.

Questi ultimi: l’ennesima replica del Commissario Montalbano. Dire ennesima è dire poco: da venti anni a questa parte noi viviamo tra Vigata, il paese di fantasia che trasfigura Porto Empedocle, e Marinella, che a sua volta trasfigura Marina di Ragusa.

Montalbano ha il talento di risolvere tanto i casi più intricati quanto i profili di legalità connessi alla sua abitazione. Costruita praticamente sul bagnasciuga, qualcuno potrebbe sospettare che sia frutto di abuso edilizio. Condonato dal proprietario? E Montalbano: è lui il proprietario cui incombe la responsabilità del fatto o l’affittuario? E perché non ci spiega il segreto della magnifica quanto discutibile ubicazione del manufatto?

La serie dei quattro sceneggiati è riproposta dalla RAI sotto il titolo di un omaggio alle donne, vittime di molestie e atti ben più gravi. Adoperare un personaggio siciliano per lodare le donne e, per converso, condannarne i detrattori, è altro talento del Commissario e del suo creatore. Nel presentare il primo sceneggiato, Camilleri rileva che un paese che pratica il “femminicidio”, per non dire la violenza quotidiana sulle donne, non può dirsi civile.

Camilleri è capace di ironia, a mitigare la veemenza delle deprecazioni. In libreria si trova “Un mese con Montalbano”, un’antologia di racconti che ora esce per i tipi di Sellerio. Il lettore non s’inganni: si tratta della ristampa della prima edizione pubblicata con Mondadori. Camilleri avverte che un giorno Elvira Sellerio, l’editrice scomparsa, lo redarguì circa il successo del Commissario.

Andrea, so che un giorno mi tradirai: se lo farai con “una sciacquetta” mi arrabbio, ma se mi tradisci con Marylin lo posso capire. Camilleri si sentì allora autorizzato a tradire e concluse un contratto di qualità con la milanese Mondadori. Ora i racconti tornano alla casa naturale: la palermitana Sellerio. Camilleri – Montalbano rendono legale, e leggero, persino il tradimento editoriale, che parafrasa il tradimento d’amore.

A proposito di Sicilia, Michele Serra sostiene che a certe condizioni sarebbe il posto dove vivere al mondo. Cultura antica e moderna, clima talmente mite che dimentichi il cappotto nell’armadio, cucina e vini e dolci e gelati da attentato alla linea e da gioia al gusto. Solo che ci sta quel piccolo problema là. Lo stesso problema che affligge altre regioni italiane e  ci rendono un unicum in Europa.

Montalbano proietta un’immagine rassicurante: anche l’abuso edilizio può essere affrontato con benevolenza poiché altri sono i meriti dell’investigatore. Certi fatti proiettano un’immagine meno rassicurante. Ambedue le immagini contribuiscono al “ranking” internazionale del paese. Oscilliamo fra la modernità e l’arcaicità. A sciogliere il dilemma, miglioriamo i  voti  e riprendiamo la marcia.

di Cosimo Risi

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