Le quattro rimonte subite sono arrivate contro squadre che probabilmente non meritavano di spartire la posta in palio. Gol subiti frutto di errori individuali, di qualche pasticcio difensivo. Rimonte per nulla paragonabili a quelle fatte dalla Salernitana. Quelle subite sanno tanto di beffa. Anche ieri il gol della Cremonese, viziato forse anche da qualche spinta di troppo, brucia e non poco. Un gol che rimanda a data da destinarsi il ritorno alla vittoria, che soprattutto manda all’aria tutti i piani di rivalsa e la scalata al vertice della classifica.
Squadra che gioca bene, che segna e poi sceglie di non segnare altri due-tre gol comodi comodi, e che poi si rannicchia in attesa del triplice fischio e sviene all’abbrivio della contesa; l’errore difensivo è marchiano, uno di quelli indifendibili: il cross non è dal fondo, ma dalla tre-quarti, quindi teoricamente un traversone che deve essere preda dei difensori. Ma Radunovic e il marcatore di Arini, sul secondo palo si sono fatti sorprendere.
Pari e patta, risultato che non serve ma che aumenta la striscia positiva. 12 risultati utili consecutivi ma l’Arechi resta un tabù. Appena due le vittorie granata in questa stagione contro Spezia ed Empoli. Bottino magro. In casa ne restano altre due contro Perugia e Foggia. Bisogna tornare a sfruttare il fattore campo, a vincere, come chiedevano anche ieri i tifosi della Curva Sud. Serve una svolta per cambiare marcia, per salire in classifica ed evitare che a salire siano solo i rimpianti per le vittorie sfumate.
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