Provolo era stato trasferito a Roma nelle scorse settimane. Tra i reati ipotizzati dalla Procura guidata dal capo Massimiliano Serpi, che ha firmato gli avvisi insieme al sostituto Andrea Papalia ci sono quelli di omicidio e lesioni plurime colpose per tutta la catena dei soccorsi, che va dagli indagati della prefettura al Comune di Farindola. Per gli altri indagati sono ipotizzati anche i reati di falso e abuso edilizio.
Dopo tutti questi mesi, finalmente la Procura di Pescara ha individuato i responsabili della morte di Stefano e delle altre 28 vittime. Fa piacere vedere che sono indagati personaggi che fin dall’inizio avevamo indicato come i colpevoli, uno tra tutti l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo. La famiglia Feniello continuera’ a combattere per avere giustizia”. Cosi’ scrive sul suo profilo Facebook Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle vittime dell ‘Hotel Rigopiano, dopo aver appreso la notizia relativa ai nuovi indagati nell’inchiesta della Procura di Pescara sulla tragedia di Farindola. Stefano Feniello, 28anni, originario di Valva (Salerno) era in vacanza a Rigopiano per festeggiare il compleanno con la fidanzata, Francesca Bronzi, sopravvissuta. Il nome di Stefano due giorni dopo la valanga era stato erroneamente inserito in una lista, comunicata dalle autorita’ ai familiari, relativa a cinque persone vive che sarebbero dovute arrivare in ospedale. Ma Stefano in ospedale non e‘ mai arrivato.
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