Senza giri di parole, questo non potrà che determinare un deficit di rappresentatività per un’area già più volte soggetta a tentativi di marginalizzazione. E, si badi, che ‘deficit di rappresentatività’ non rappresenta certo un concetto astratto: quando c’è, finisce infatti fatalmente per tradursi in scarsa attenzione ai territori, carenza di investimenti pubblici e talvolta finanche disparità di trattamento. Affermare il contrario sarebbe francamente ingenuo, se non addirittura farisaico.
Oliveto Citra, il Comune del quale sono sindaco, sta uscendo con fatica dalla fase di crisi che ha colpito l’Italia tutta. Con intuizioni, progetti, iniziative e politiche stiamo riuscendo a rianimare la Comunità locale, ad attrarre nuovi investimenti, a restituire fiducia ai nostri giovani. L’idea di essere trattati per l’ennesima volta come ‘figli di un dio minore’, nella prospettiva di un isolamento politico-amministrativo che non potrà che penalizzare il nostro lavoro di amministratori e gli interessi legittimi della nostra gente, è un dato che ci rattrista profondamente.
Il Comune di Oliveto ha immediatamente avviato tutti gli atti amministrativi necessari a contrastare questa ipotesi di smembramento politico di fatto della provincia di Salerno. E invito i colleghi sindaci dei Comuni interessati al problema ad attivarsi rapidamente in questo senso e a intraprendere, quanto prima, anche azioni congiunte di pressione istituzionale, per fare in modo che nelle Commissioni competenti di Camera e Senato il provvedimento possa essere rivisto e corretto”.