L’indagine – che verrà pubblicata integralmente sul quotidiano domani in edicola – è stata curata dal Dipartimento di statistiche economiche dell’Università La Sapienza di Roma, con il supporto di Cattolica Assicurazioni.
Per far emergere la qualità della vita nove sono stati gli indicatori presi in considerazione: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero, tenore di vita.
E’ il Nordest a monopolizzare le prime posizioni: dopo Bolzano e Trento ci sono infatti Belluno e Vicenza; Treviso è sesta, Pordenone nona e Udine decima. Mentre Potenza (44/a) è la prima provincia del Sud. Milano è stabile al 57o posto.
Tra le città metropolitane Firenze svetta al 37/o posto, con una risalita di 11 gradini rispetto alla precedente rilevazione. Bologna è 43/a (+4), Torino 77/a (-7), Palermo 106/a (-2). Calabria e Sicilia sono entrambe connotate totalmente da una qualità della vita insoddisfacente. Mentre è accettabile – unica regione del Sud – in Basilicata, dove anche l’altra provincia, Matera, si colloca a metà classifica (51/a).
Quadro contrastante, invece, per la Sardegna, dove ad una qualità della vita insoddisfacente per Cagliari, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias, fa da contraltare una qualità accettabile a Ogliastra, Nuoro e Olbia-Tempio.
Circa il 58% della popolazione italiana (contro il 53,3% dello scorso anno), pari a 35 milioni 161 mila residenti (erano 32 milioni 732 mila nel 2016), vive in province caratterizzate da una qualità della vita scarsa o insufficiente. Peggiora in particolare il Nordovest, che ha 8 province dove non si vive bene, risultato probabilmente dei processi di deindustrializzazione e ristrutturazione produttiva che hanno coinvolto il territorio negli ultimi anni.
La classifica segnala in generale province ‘minori’ contraddistinte da un notevole dinamismo e da condizioni economiche favorevoli contrapposte a contesti metropolitani sempre più statici e non più in grado di garantire condizioni di vita accettabili ai loro residenti.
Quanto al netto miglioramento registrato a Roma, ItaliaOggi invita alla cautela, parlando di “risultato contingente, fortemente condizionato dagli stretti legami con la congiuntura internazionale, per cui è rischioso dedurne uno stabile miglioramento della qualità della vita per i residenti della Capitale”.
Salerno è 73esima in questa classifica lo scorso anno era al 79esimo posto. Salerno è la prima provincia Campana per qualità della vità. Precede Benevento 75esimo posto (72esima nel 2016), Avellino 82esima (era al 92esimo posto nel 2016), Caserta 95esima (era 91esima lo scorso anno), Napoli terz’ultimo posto 108esima (lo scorso anno occupava la stessa posizione)
Male Salerno nella speciale classifica di Affari e Lavoro. Recupera tre punti rispetto allo scorso anno ma resta in coda conil 92esimo posto
Tra i primi trenta nella classifica sull’Ambiente. Salerno è al 26esimo posto
Nella classifica finale sulla Criminalità è al 70esimo posto