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Si dimette il ds dell’Avellino: ”Dopo derby con i granata, un fallimento”

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Accolte le dimissioni presentate prima del match col Palermo, spiegate così in esclusiva dallo stesso Massimiliano Taccone a Otto Channel 696“Avevo espresso questa volontà già dopo il match con il Frosinone. Le mie dimissioni sono state congelate e oggi accettate. Il motivo è prettamente sportivo. Non sono certamente le critiche o le offese che possono far cambiare gli orientamenti o far optare per abbandonare un ruolo ricoperto in questi nove anni dove ne abbiamo subite in ogni caso parecchie: nessun attacco mi ha mai scalfito, sono sempre andato avanti per la mia squadra. Le ultime otto partite parlano chiaro: abbiamo fatto una vittoria, tre pareggi e quattro sconfitte. Un mezzo fallimento. Quest’anno c’era un progetto sportivo molto ambizioso, come certificato dagli investimenti fatti dalla società. Ci aspettavamo molto di più dai risultati. Credo che quando ti rendi conto che pur avendo investito più degli anni scorsi non hai raggiunto i risultati sperati ed hai un po’ di carattere e dignità personale devi inevitabilmente fare un passo indietro. Questa non è la mia attività principale: torno ad occuparmi di quelle di famiglia trascurate per seguire il calcio a 360 gradi.”

Poi una precisazione: scelta prettamente personale; svincolata dal futuro nell’U.S. Avellino di suo padre Walter“Non posso scegliere io per mio padre. Dirgli cosa fare o non fare. La scelta è legata ai risultati che non stanno venendo, nella speranza di dare una scossa alla squadra, al mister e all’ambiente per tornare remare tutti nella stessa direzione e verso un unico obiettivo: il bene dell’Avellino”

Nessuna possibilità di un ritorno“Non ci sarà un passo indietro. È vero, mi dimisi già nel 2013 con una scelta di impeto e rabbia, stavolta la scelta è estremamente ponderata.”

Sull’ambiente spaccato e logoro dopo il derby con la Salernitana“Le critiche non mi fanno né caldo né freddo, sono abituato. Quando vinci sei bravo, quando perdi ti criticano. Detto ciò, brutto dirlo perché è passato più di un mese, ma la sconfitta nel derby ha cambiato le sorti del nostro campionato, soprattutto per come è arrivata. Speriamo di risollevarci il prima possibile.”

Si susseguono le voci di possibili acquirenti per l’U.S. Avellino“Non è una cosa di cui mi sono occupato e mi occuperò, il futuro della società. Qualsiasi decisione la prenderà mio padre: continuare, cedere a Gubitosa o chicchessia, sarà una sua scelta.

Nella mente impressi ricordi indelebili: “Quelli più belli sono la promozione in Serie B e la vittoria della Supercoppa, ma, soprattutto, la semifinale play off col Bologna. Vedere lo stadio Dall’Ara in piedi ad applaudirci è stato emozionante. Quel pomeriggio del 2 giugno, per la prima volta, ho pianto per il calcio.

Dall’orgoglio al fiato sospeso. In arrivo i deferimenti per il caso Catanzaro: “È una vicenda totalmente opposta rispetto a quella precedente che abbiamo superato. Ho visto gli atti: non c’è davvero nulla. Massima serenità.”

Parole di grande affetto per il direttore sportivo Enzo De Vito: “È un grandissimo professionista, lo ha dimostrato in tutti questi anni. Per me è più un amico che il direttore sportivo, anche se magari, ora, gli chiederò qualche biglietto.”

Fiducia intatta in Novellino“Non so spiegarmi quello che sia accaduto. Mai avuto dubbi, però, sulla riconferma e sul sostegno a Novellino. Lo posso dire ad alta voce.”

Infine un auspicio: Messaggi non mi va di lanciarne, penso che il tifoso segue non il presidente, non i giocatori, ma sempre e solo la maglia. Credo che questa città deve ricordarlo e tornare a tifare l’Avellino. Non mi riferisco, ovviamente, ai ragazzi della Curva Sud, ma a tutte le persone che sfogano la loro rabbia e frustrazione sui social. Forza Avellino. Sempre.”

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