Una contrarietà, quella del consiglio comunale, che il primo cittadino di Eboli porterà nei due appuntamento regionali del 29 novembre e del 19 dicembre, quando si discuterà di ipotesi di insediamento in area PIP e di ampliamento del biodigestore. «Una posizione di ferma contrarietà – spiega il sindaco, Massimo Cariello – che ha visto impegnata la maggioranza consiliare ed anche una parte dell’opposizione, quella rappresentata dai consiglieri di Pd e MDP, che ringrazio per l’impegno e la sensibilità.
Voglio anche ringraziare cittadini, associazioni e comitati sia di Eboli, che di Battipaglia, per l’attenzione e l’impegno, così come gli esponenti dell’Amministrazione Comunale di Battipaglia e la rappresentanza dei consiglieri comunali che hanno partecipato e contribuito al Consiglio Comunale di Eboli. Stiamo valutando con gli uffici come strutturare il nostro dissenso, sapendo che una soluzione va comunque ricercata e puntando su tecnologie e sicurezza, sapendo che in ogni caso un impianto di compostaggio è sempre una soluzione preferibile rispetto ai vecchi Stir che stipano rifiuti per lungo tempo».
Insieme con i due appuntamenti regionali del 29 novembre e del 19 dicembre, Eboli guarda anche ad una grande assemblea. «Stiamo pensando ad un consiglio monotematico congiunto con i Comuni che si affacciano sul nostro territorio e sono interessati agli impianti. Vogliamo, come abbiamo fatto nel Consiglio di Eboli, arrivare ad una sintesi possibile che metta insieme tutti e dia più forza alle posizioni della Piana del Sele, partendo dalla contrarietà del Consiglio Comunale di Eboli all’ipotesi di realizzare nuovi impianti che si aggiungano a quelli esistenti per il trattamento dei rifiuti».
Attenzione per le verifiche è stata chiesta dal presidente del Consiglio comunale di Eboli, Fausto Vecchio: «E’ necessario operare verifiche attente, perché la realizzazione di nuovi impianti rischia di incidere negativamente sui piani di sviluppo delle città e dei territori. Per quanto riguarda la richiesta di realizzare un nuovo impianto da parte di un privato, anche se dovesse rivelarsi un’iniziativa compatibile con il sistema di trattamento dei rifiuti, di certo non potrà essere ospitata nell’area indicata, dove colliderebbe con le iniziative di rilancio industriale della zona e della città».