Nei suoi saluti il Rettore Tommasetti ha dichiarato: “L’Ateneo di Salerno ha puntato e continua assiduamente a puntare sulla Ricerca. In questi quattro anni da rettore abbiamo guadagnato, proprio per le attività di ricerca, circa 30milioni di euro, e questo non perché si sia allargata la torta dei finanziamenti distribuiti alle Università, ma semplicemente perché Unisa si è distinta per la sua produttività scientifica. Non solo. Salire nella graduatoria delle classifiche internazionali, dal Times all’ultima SCImago, è un ulteriore segno tangibile degli avanzamenti compiuti dal lavoro dei nostri ricercatori.
Ebbene, credo che questa sia la strada maestra da seguire. I Dottorati, che oggi andiamo a proclamare, sono un anello fondamentale della Ricerca universitaria. Quest’anno abbiamo investito 16 borse aggiuntive esclusivamente internazionali, ovvero destinate a persone laureate all’estero, studiosi e ricercatori che provengono altre realtà universitarie, così da coniugare l’impegno per la ricerca a quello per l’Internazionalizzazione. La cerimonia di oggi è un evento doveroso di attenzione ai nostri ricercatori, ai nostri studiosi e alle loro famiglie”.
Ai nuovi dottori di ricerca dell’Università di Salerno è stata dedicata la Lectio magistralis tenuta dal prof. Eugenio Coccia, Rettore del Gran Sasso Science Institute de L’Aquila. Un’interessante e approfondita Lectio di fisica, che ha approfondito diverse tematiche, dal modello geocentrico attribuito a Tolomeo, passando per la rivoluzione copernicana sino ad arrivare alle teorie contemporanee sull’universo, offrendo alla platea dell’Aula Magna di Ateneo un affresco prezioso e affascinante dell’attuale cosmo.
In riferimento alla cerimonia, il prof. Coccia ha dichiarato: “L’Università italiana, se per la sua qualità è assolutamente europea, per numero di dottorati e ricercatori non lo è ancora. Abbiamo pochi ricercatori, non perché abbiamo pochi talenti, ma perché abbiamo una scarsa sensibilità alla ricerca e all’innovazione. Sforniamo ricercatori e dottorandi molto bravi, che infatti all’estero trovano subito occupazione, ma che noi non riusciamo a valorizzare nel nostro Paese.
Questa giornata in cui consacriamo nuovi dottori di ricerca è una giornata di festa: il talento va coltivato, premiato e queste cerimonie sono utili per il giusto riconoscimento al percorso di studio e sacrificio compiuto da questi giovani studiosi”. Al termine della Lectio, il rettore Tommasetti, il prof. Neri e i coordinatori dei corsi di dottorato hanno ufficializzato i nuovi dottori di ricerca dell’Ateneo salernitano, con la consegna dei diplomi.