l Parlamento Europeo ha accolto oggi la delegazione dei “Caschi Blu del Mare”, il progetto sviluppato dalla federazione mondiale degli sport subacquei (CMAS). Ad accogliere nella sede di Bruxelles la delegazione, il membro del Parlamento Europeo Silvia Costa ed il vicepresidente del Parlamento Europeo David Sassoli. “Dopo i Caschi Blu della Cultura” ha affermato Silvia Costa, “sono nati i Caschi Blu del Mare. È necessario ricordare che il patrimonio culturale, naturalistico e ambientale è un bene dell’umanità da condividere e tutelare insieme”. David Sassoli, vicepresidente del Parlamento Europeo, ha dichiarato: “Sono molto felice di accogliere in Parlamento europeo la delegazione dei “Caschi Blu del Mare”, un´iniziativa molto innovativa e di successo che ha permesso a tanti giovani di vivere autentiche esperienze di integrazione con la concreta possibilità di lavorare insieme ai loro coetanei migranti”. A guidare la delegazione era presente Anna Arzhanova, Presidente CMAS: “I Caschi Blu del Mare sono stati costituiti per salvaguardare la pulizia dell’ambiente marino, educare alla tutela e conservazione dell’ambiente marino, promuovere delle campagne per la pulizia del mare e recuperare i tesori nascosti sott’acqua. Essere stati ricevuti oggi dal Parlamento Europeo rappresenta la prova reale che questo progetto è unico, speciale”. “Far pace con il Mediterraneo è l’idea – ha spiegato Paolo Masini, consigliere del ministro Franceschini – alla quale MigrArti (di cui è ideatore e coordinatore) e Mibact hanno collaborato con un progetto unico nel suo genere”. Giuseppe Castronovo (presidente dell’Associazione Italiana Vittime Civili di Guerra, ANVCG): “Siamo qui a Bruxelles – ha detto Castronovo – poiché sotto le insegne di questo progetto è stata costituita una task force dell’integrazione, con lo sport che favorisce con i propri linguaggi universali una cultura di pace”. La delegazione era composta anche da Annino Festa (presidente Commissione tecnica FIPSAS), Renato Pagliara (MIUR di Salerno), Anna Rita Carrafiello (dirigente scolastico del Santa Caterina da Siena, la scuola che assieme al CPIA ha ospitato il corso) ed Eva Avossa (Vice Sindaco di Salerno) che ha dichiarato: «Questo è un progetto che ha avuto un riscontro straordinario, sia tra docenti che tra i ragazzi, che hanno avuto la possibilità di seguire un percorso educativo importante che servirà anche per il loro futuro, con anche una possibilità di lavoro negli ambiti marini. Giovani di diverse etnie hanno potuto capire meglio il concetto di integrazione, perché hanno operato giorno dopo giorno al fianco di loro coetanei provenienti da altri paesi.
Salerno – prosegue Avossa – è la città dell’accoglienza, come testimoniano i tanti migranti approdati e che vivono in città e con questo progetto anche le nostre scuole si sono dimostrate sensibili a tale argomento. Ho potuto vedere con i miei occhi, seguendo il percorso svolto dai ragazzi, come i partecipanti ai corsi siano stati pervasi dall’emozione e dall’entusiasmo. Hanno avuto un’opportunità per imparare cose che non avrebbero mai potuto fare».
Per il secondo anno saranno realizzati due nuovi corsi di profondità in mare, uno a Roma ed uno a Salerno.