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Salerno: «Il Viadotto Gatto ci fa paura», la denuncia

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Traffico indisciplinato e sostenuto, assenza di manutenzione, perdite d’acqua e problemi statici ai fabbricati. Sotto accusa, ancora una volta, è il Viadotto Gatto, le cui problematiche – anche preoccupanti – sono state poste, nuovamente, all’attenzione dell’amministrazione comunale di Salerno.

A sollecitare, con urgenza gli interventi di messa in sicurezza, è il condomino di via Ligea – Benedetto Croce che da anni è interessato da sollecitazioni strutturali e gravi fenomeni di infiltrazione d’acqua.

Della vicenda sono a conoscenza anche i Vigili del Fuoco che, a quanto pare, dopo sopralluoghi, avrebbero redatto anche verbali inviati sempre all’attenzione dell’amministrazione comunale. Ma ad oggi pare che nulla sia stato fatto, se non interventi che poco hanno ridotto i problemi, sia in termini di traffico che di manutenzione dell’arteria.

«L’assoluta mancanza di regolamentazione del traffico – scrivono i condomini – provoca molto spesso il contemporaneo transito sulle campate, nei due sensi di marcia, di veicoli in colonnati, che con i loro carichi di containers e bobine di acciaio (che talvolta sfiorano anche le 40 tonnellate) gravano in maniera concentrata e statica sul viadotto.

Ad accrescere la situazione di pericolo va, anche, segnalato che a causa delle acque piovane (particolarmente copiose nel periodo invernale e non adeguatamente incanalate) si sta progressivamente deteriorando la struttura del viadotto, con ulteriore pregiudizio per il sottostante fabbricato, che presenta evidenti lesioni».

Ed ancora: «In particolare, sul viadotto, nel tratto che sovrasta l’edificio condominiale, vi è nella corsia di marcia a salire un riquadro di cemento presumibilmente a chiusura di un pozzetto di ispezione che a causa del passaggio quasi ininterrotto di automezzi pesanti provenienti dal porto risulta gravemente disconnesso ed avvallato con inevitabili ripercussioni sul fabbricato sia per il rumore avvertito a qualunque ora del giorno e della notte sia per le vibrazioni propagate.

Tale avvallamento, in occasione delle piogge, assume la funzione di vero e proprio tombino, per cui buona parte delle acque meteoriche che scorrono copiose sulla sede stradale si riversa al suo interno, interessando tutte le strutture sottostanti e pregiudicando la sicurezza del viadotto.

La conseguente caduta di acqua, oltre ad interessare il fabbricato condominiale, si riversa in maniera concentrata anche su una porzione di montagnola posta sul lato occidentale, la cui natura franosa costituisce ulteriore fonte di pericolo per la pubblica incolumità potendo determinarsi l’improvviso distacco di materiale».

Fonte Le Cronache articolo di Andrea Pellegrino

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