Tra venditori di calzini giunti dall’hinterland partenopeo ed in ultimo, venditori di un nuovo “prototipo” di ombrello, Corso Vittorio Emanuele durante la settimana si trasforma in un Suk a cielo aperto con le Luci di Natale a fare da cornice. Le loro richieste negli ultimi tempi sono diventate sempre più fastidiose ed asfissianti ai danni di passanti e turisti spesso “costretti” a comprare per via delle pressanti proposte di acquisto della propria merce.
“Ti posso dire solo una cosa”? Esordiscono così gli ormai noti a tutti venditori ambulanti di calzini: giovani e meno giovani ma tutti armati di borsone e tanta insistenza diventati l’incubo soprattutto delle donne di ogni età che si ritrovano ad inventarne una nuova ogni giorno per evitare di essere tormentate dagli sfrontati giovanotti. Il diffuso malcontento però non è sufficiente a contrastare il fenomeno.
I soggetti in questione, essendo fin troppo itineranti non si macchiano della colpa di occupazione abusiva del suolo pubblico. Velocemente ripongono la merce nel proprio borsone, quando è necessario, e si mimetizzano tra la folla. Chi sa fa finta di non sapere, senza eccezione per chi dovrebbe monitorare il territorio. E l’incubo continua con un biglietto da visita non certo edificante per una città punta sul turismo e sull’accoglienza.