E’ vero, non c’è da discutere”. “Però dagli anni ’90 siamo andanti avanti – ha sottolineato – e dal 2010 al 2015 c’è stato un governo regionale che ha accumulato ulteriori debiti, quindi l’eredità non può essere una giustificazione per un debito di 2,5 miliardi, certificato dalla Corte dei conti perché mancavano i consuntivi 2013 e 2014”. “Se queste operazioni di ripulitura dei bilanci – ha detto ancora De Luca – fossero avvenute entro il 2013, si sarebbe potuta sfruttare una legge nazionale che consentiva di spalmare il debito su 30 anni”. Invece, ha spiegato il governatore della Campania, “le leggi sono cambiate e questo governo regionale si ritrova a dover sanare il debito in 3 anni”. “Io non ho fatto un solo euro di debiti – ha evidenziato – e devo ripianare pagando ogni anno 700 milioni di euro”. “Stiamo lavorando con il Parlamento – ha aggiunto – per ottenere un emendamento che consenta di spalmare il debito in 20 anni, almeno la cosa diventa più gestibile”.