Venerdì (1° dicembre) i soci della Banca di Salerno, chiamati anch’essi in Assemblea, hanno già votato all’unanimità il progetto.
Ora l’ultima parola spetta ai Soci di Battipaglia. Se sarà positiva, dal primo gennaio la fusione sarà operativa.
Circa 7000 soci complessivi, 180 dipendenti, 120 milioni di euro di Patrimonio, un CET1 (l’indice di solidità delle banche) ad oltre il 22% (contro una media italiana del sistema bancario del 13%), 26 filiali diffuse su un territorio che va da Salerno a Serre, abbracciando i Picentini e spingendosi fino in provincia di Avellino.
“Quella che nascerà da questa fusione sarà certamente una banca solida – ha dichiarato il presidente Silvio Petrone – ma soprattutto sarà una cooperativa tutta tesa allo sviluppo e al benessere del territorio di cui è espressione, con particolare riferimento ai Soci, alle loro attività, alle loro famiglie, ma in una logica di crescita delle comunità in cui essi vivono. Non può esistere – ha ribadito Petrone – una Banca di Credito Cooperativo che non abbia come obiettivo primario la crescita complessiva dei propri territori. Siamo, e saremo ancora di più dopo questa fusione, ‘banca di comunità’ e avremo a cuore le persone e le comunità a 360 gradi”.
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