Il patron Oreste Vigorito ormai crede ai miracoli, autorizzato dall’incredibile pareggio al 95′ con gol del portiere-eroe Brignoli: se è successo l’impossibile ieri, ragionano i tifosi, persino la salvezza può essere agguantata.
Un clima euforico in cui è arrivata la doccia fredda del coinvolgimento del tecnico Roberto De Zerbi nell’inchiesta che ha portato all’arresto del vicepresidente del Foggia.
Ma di vicende giudiziarie oggi non si parla, a Benevento: ci si gode l’impresa, che ha avuto risonanza internazionale, e si fanno i conti su come poter rimontare la decina di punti che mancano per agguantare il quartultimo posto. “Brignoli ha avuto la grande gioia di far parte di una favola, siamo stati protagonisti di un pezzetto di storia del calcio italiano”, dice ancora il presidente.
E a dargli ragione c’è il presidente del Coni Giovanni Malagò: “Il gol di Brignoli è uno spot per il calcio in assoluto. Sarà rimbalzato su tutte le tv e i social – le parole del n.1 dello sport italiano – Anche perché c’è stata una doppia combinazione, il Benevento che mai aveva fatto un punto in Serie A e il Milan club di prestigio planetario.
Tutto amplificato all’ennesima potenza: è la forza di questo sport, che malgrado i problemi e le criticità, episodi del genere riportano al bello e alle emozioni, che sicuramente aiutano”.
La cenerentola sannita sugli scudi: un effetto simpatia che si percepisce un po’ ovunque dopo il gol di testa di Brignoli, il portiere che ha conquistato l’Italia con il sorriso. Ha ricevuto migliaia di messaggi: “Quanti? Non lo so dire di preciso, ieri prima della partita avevo 5-6 mila follower su Instagram, ora sono 31-32 mila.
Da dieci anni faccio il portiere, cerco di fare il massimo e verrò ricordato per un gol segnato”, dice il bergamasco classe 1991, che non ha intenzione di cambiare ruolo (“No, non ce la faccio a correre, non ho pazienza”, ha sorriso) e non nasconde l’ambizione di tornare alla Juventus, che lo ha acquistato tre anni fa, cedendolo in prestito a varie squadre.
Tatuate sul cuore le immagini del sogno di ieri: “E’ stato assurdo, non ero sicuro se andare in area- racconta – poi mentre prendevo posizione mi è passato davanti un flash, il gol che avrei fatto dieci secondi dopo: come alla playstation quando provi gli schemi sul calcio d’angolo. L’ho visto prima nella mia testa e poi è andata bene. Ho colpito con la nuca, dietro, non ho neanche visto la palla entrare”.
fonte ANSA