Domenica 3 dicembre, presso il Duomo di Salerno è stata intronizzata in perpetuo la reliquia di Papa Giovanni Paolo II. L’evento, cui ha fatto seguito una celebrazione eucaristica, ha visto momenti di riflessione e testimonianze, alla presenza dell’arcivescovo di Salerno Luigi Moretti, di Piero Marini, maestro delle celebrazioni pontificie, di Slawomir Oder, presidente del tribunale della diocesi di Roma, nonché postulatore del processo di beatificazione, di Angelo Scelzo, già vicedirettore della sala stampa vaticana e di Arturo Mari fotografo del Papa.
Accanto al reliquiario insieme ad una fotografia che ritrae il Papa mentre impartisce la sua benedizione una preghiera alla Santissima Trinità letta da Monsignor Moretti
«La mia vita di sacerdote e vescovo – ha detto l’arcivescovo di Salerno – si è collocata nel pontificato di Giovanni Paolo II. La prima volta che incontrò noi sacerdoti, l’impatto fu straordinario.
Il 7 gennaio 2005 – continua a raccontare l’arcivescovo – ebbi da lui la notizia della morte di mia madre. Il primo ad aver pregato per lei fu proprio lui e, come accade spesso in Vaticano, lo vennero a sapere tutti e cominciarono anche gli altri a pregare. Credo che mia madre sia entrata in Paradiso accompagnata dalla schiera di tutte queste persone che pregavano per lei».
Foto Antonio Capuano
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