Il territorio è quello di Campodarsego, provincia di Padova, dove la Carraro ha sede. L’azienda è storicamente tra le più affermate nella produzione di trattori compatti per l’agricoltura specializzata: è ben strutturata e sta solidamente sul mercato. Eppure, non riesce a trovare professionalità adatte ai profili da inserire nell’organico.
L’offerta è su posizioni come le seguenti: ingegneri meccanici progettisti, periti meccanici disegnatori, operatori addetti alle lavorazioni meccaniche, alla carpenteria, al controllo qualità del prodotto, periti elettrici e elettromeccanici. E il contratto è quello che sogna la maggior parte di chi cerca lavoro: a tempo indeterminato. Nello specifico, come ha dichiarato al Gazzettino la responsabile Relazioni esterne, Liliana Carraro, «offriamo un contratto base di terzo livello che fa riferimento al contratto nazionale del settore metalmeccanico, con una retribuzione di 1.590 euro lordi mensili».
La Carraro cerca dunque manodopera specializzata per rendere operativi i nuovi robot inseriti in catena di montaggio, a seguito di nuovi e congrui investimenti in innovazione tecnologica. Per risolvere la questione, l’azienda ha deciso di comportarsi come un concessionario d’auto e di organizzare per sabato 16 dicembre una giornata «Porte aperte», per invogliare chi è alla ricerca di lavoro a unirsi ai 380 già impiegati nell’azienda medesima.
«È incredibile che non si riesca a trovare nessuno – ha detto Carraro sempre al Gazzettino -. Siamo una azienda sana, capitalizzata, sicura, con mensa e servizi per i lavoratori. Come è possibile che non ci siano persone interessate a far parte del nostro gruppo? Forse i giovani di oggi vogliono fare tutti il medico o l’avvocato, ma non credo che riusciranno a trovare pane per i loro denti nell’Italia in cui viviamo».