Nell’ambito della XXII edizione di Linea d’Ombra Festival (6/9 dicembre – Salerno), oltre al cinema, alla musica, alla performing art e alla realtà virtuale, spazio anche a momenti di confronto e approfondimento. Giovedì 7 dicembre alle ore 18, presso la sede dell’ Ente Provinciale per il Turismo di Salerno (Via Velia, 15), si terrà l’incontro “Campania Felix (?) – Cultura, consumi e impresa culturale in Campania”.
Il tema e il titolo nascono da una ricerca organizzata da Linea d’Ombra Factory (lo spin off del festival che si sta occupando di creatività, giovani e tecnologie) che racconta di una Campania terra felice per la produzione artistica: film, libri, fiction televisive, oltre alla musica. Eppure a questa vitalità non corrispondono né modelli organizzativi e imprenditoriali, che facciano della cultura e della produzione artistica un fattore di crescita, né i consumi, anzi questi ultimi, dati del 2015, decrescono nettamente in tutti i settori, tranne la TV.
Il convegno, organizzato in collaborazione con Film Commission Regione Campania, prevede la partecipazione dei maggiori esperti e attori dei settori indagati e si aprirà con la presentazione dei risultati della ricerca curata dal prof. Giovanni De Domenico (http://www.lineadomb
All’incontro – moderato dal direttore artistico e ideatore di Linea d’Ombra Festival, Peppe D’Antonio e introdotto dai saluti del Sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli – parteciperanno: il critico cinematografico Valerio Caprara, l’attore e regista teatrale Carlo Cerciello, il critico e saggista Pietro Treccagnoli, il giornalista e critico musicale Federico Vacalebre.
Interverranno, inoltre, il presidente di Scabec Antonio Bottiglieri, il regista e produttore Edoardo De Angelis, la docente Pina De Luca (Università degli Studi di Salerno), il direttore della Film Commission Regione Campania, Maurizio Gemma e Igina Di Napoli, direttore artistico Casa del Contemporaneo. Questo convegno vuole anche essere l’occasione per lanciare concrete proposte che cerchino di restringere questa drammatica forbice tra produzione e consumo, immaginando l’istituzione di luoghi di confronto e di studio delle dinamiche culturali che possano rendere la Campania un esempio virtuoso per l’uso sociale della cultura.
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