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Salernitana: via Bollini, Colantuono prende il suo posto

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Alberto Bollini non è più l’allenatore della Salernitana. Manca soltanto l’ufficializzazione ma il pareggio con il Perugia a tempo praticamente scaduto ha fatto saltare la sua panchina. Già a fine partita le avvisaglie del ribaltone annunciato da Lotito a giornalisti e tifosi all’esterno della sala stampa: «L’automobile c’è. Il pilota invece non so. Faccio come il prete…» alcune esternazioni del co patron granata.

E poi aggiunge, incalzato dai cronisiti: «Mi chiedo se sia più importante l’automobile o il pilota. Secondo me, tutte e due le cose. La macchina ce l’abbiamo: può competere con i motori delle altre squadre. Riguardo il pilota, non ne sono convinto, non so rispondere». Ed ancora: «La Salernitana non può schierarsi con Bocalon, Rodriguez e Sprocati insieme, se vuoi giocare col tridente».

«Gatto è un esterno da 4-4-2 e nel momento del vantaggio bisognava dire agli esterni di stare più dietro e alla prima punta di tenere palla. Invece è stato sostituito l’attaccante esterno che dovrebbe giocare prima punta, cioè Bocalon».

Poi l’affondo: «Salerno è una piazza particolare, qua serve un allenatore che si isola in panchina e si fa scivolare le cose addosso. Adesso, invece, siamo preoccupati di ciò che dicono e pensano gli altri».

Chiede agli interlocutori di rispondere a due domande semplici-semplici. «Pure i bambini ci arrivano», dice Lotito. Eccole, in rapida sequenza. «Chi è più forte, Radunovic oppure Adamonis? Direi proprio Adamonis eppure non gioca. Lo ha fatto dopo l’infortunio a Radunovic. Rossi è forte o è scarso? Mi pare forte. Dunque perché non gioca?».

Fin qui Lotito a fine gara. In nottata Fabiani tesse i rapporti che poi il summit societario di queste ore dovrà ratificare. Colantuono l’ha spuntata su Stellone, Drago e Di Carlo. 55 anni, romano, nell’ultima stagione al Bari e seguito nei giorni scorsi anche dal Pescara dovrà, nelle intenzioni, risollevare le sorti del club. 

 

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