Sono frasi che ti aspetteresti scritte ad un insegnante di filosofia. Ma la matematica è proprio anche questo: imparare a ragionare, a conoscere, a vivere nel mondo e poter scegliere in modo cosciente. Per questo dico che è una competenza di cittadinanza.
Di tutti: alunni e adulti”. Così Lorella Carimali riassume la gratificazione del docente quando a cogliere ancorché a raccogliere i frutti della sua paziente semina, sono innanzitutto gli studenti.
Lei insegna matematica al liceo scientifico “Vittorio Veneto” di Milano ed è uno dei volti delle eccellenze italiane nel mondo. Nell’istituto presso cui presta servizio ha introdotto un metodo interdisciplinare che collega materie diverse gettando un ponte di conoscenza fra numeri e parole.
Esso consiste nella scrittura di un romanzo sulla matematica e sulla scuola. Lo scopo è di portare la scuola fuori dalle mura e far arrivare il pensiero matematico anche a coloro che non sono interessati o inclini alla materia.
Il lavoro della Carimali è stato notato ed apprezzato al punto che ora la prof è in lizza fra i 50 migliori insegnanti del pianeta per il “Global Teacher Prize”; un riconoscimento internazionale che vale ben 1 milione di dollari da spendere in progetti scolastici.
Sono 4omila le domande pervenute da 173 Nazioni alla Accademia che organizza una manifestazione, a cui partecipano studiosi e star di fame mondiale. Nella scorsa edizione, fu niente di meno un astronauta, in collegamento dallo spazio, a proclamare il vincitore.
Naturalmente, l’auspico è che sia la nostra docente a tagliare per prima il traguardo e a regalarci una grandissima soddisfazione. Sarebbe il riconoscimento a un talento e a una intelligenza italiani, nonché un ideale tributo ai tanti insegnanti e pedagoghi che in ogni dove del Paese hanno contribuito e contribuiscono con sacrificio, competenza e passione alla formazione ed alla crescita di intere generazioni e verso i quali, soprattutto negli ultimi anni, il giudizio è stato talora sommario ed ingeneroso.
Dita incrociate a parte e nonostante le indiscutibili difficoltà in cui da un po’ di tempo versa, la Scuola nel suo complesso riesce a rivelarsi decisamente migliore di come qualcuno vorrebbe farla apparire e di come talvolta noi stessi immaginiamo o crediamo che effettivamente sia.
Editoriale a cura di Tony Ardito, giornalista
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