Intanto l’autopsia ha confermato che la morte di Beniamino è avvenuta per lo schiacciamento del fegato in seguito all’investimento accidentale del carrello a forchetta guidato da un collega. Sono proprio gli ultimi istanti di vita di Beniamino Tafuri che lasciano perplessi.
,Beniamino – scrive La Città oggi in edicola – nel portare a termine il suo compito giornaliero, si è schiacciato la mano. Un infortunio non allarmante ma piuttosto doloroso, che ha indotto il 40enne a fermarsi un attimo. Per capire l’entità del danno subito, infatti, Tafuri si è tolto il guanto e ha cominciato a lamentarsi. Un atteggiamento che ha destato la preoccupazione del collega che era a bordo del muletto, che è sceso per sincerarsi delle condizioni di salute del suo amico e compagno di lavoro. La sua generosità, purtroppo, si è rivelata fatale. Nella fretta, infatti, in base a quanto ricostruito dal personale della Polizia di frontiera, il carrellista avrebbe dimenticato d’inserire la marcia o di azionare il freno di stazionamento. E, proprio per questo, è stato iscritto nel registro degli indagati. Una distrazione che presumibilmente è costata la vita a Tafuri, perché il carrello, nonostante l’ultimo, estremo tentativo del conducente di risalire a bordo per fermarne la corsa, ha continuato a muoversi e ha letteralmente schiacciato Tafuri contro la parete in rame delle balle. Niente è nessuno è riuscito ad impedire che il pesante mezzo comprimesse il corpo del 40enne che, forse, non si è nemmeno accorto di cosa stesse accadendo.
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