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La storia di Alberto: «Ho perso tutto, ora vivo sui gradoni della Chiesa»

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«Sono del nord, ero felicemente sposato e tutto sembrava andar bene. All’improvviso ho perso tutto, mia moglie, la mia famiglia ed anche la sua, il lavoro e la casa».

Inizia così la triste storia di Alberto B., poco più di 55 anni, residente al nord ma trasferitosi a Salerno in cerca di fortuna dopo la separazione dalla moglie. Una separazione che gli è costata cara, tanto. Forse troppo. Ha perso la casa, ma cosa ancor più grave ha perso l’affetto e la stima della famiglia di lei e dei suoi stessi genitori, parenti e amici. Lo scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola

Da tempo, ormai trascorre le sue giornate per strada, in cerca di un lavoretto che gli permetta di raccimolare qualche soldo e dorme a Torrione, sule scalinate della chiesa Santa Maria ad Maryres o al centro, nei pressi della stazione ferroviaria.

«Non passo sempre qui la notte, dipende dalle condizioni meteo. Sono sempre per strada, si ma almeno cerco di ripararmi quanto più possibile dalla pioggia, impossibile farlo dal gelo se non tentando di comprirmi quanto più possibile», racconta ancora Alberto ai ragazzi di Protesta popolare salernitana che nella serata di giovedì hanno provveduto a distribuire coperte ed indumenti agli invisibili della città, quelle persone che non hanno più un tetto sopra la testa e trascorrono la notte al gelo, nonostantela colonnina di Mercurio in questi giorni segni temperature che sfiorano lo zero.

Quella di Alberto è solo una delle tante storie raccolte da Tiziano Sica, tra i fondatori del gruppo, insieme agli altri ragazzi che nonostante il freddo hanno percorso a piedi la città per incontrare i clochard. C’era una giovane rumena, ragazzi e uomini provenienti da diversi paesi europei che con quel poco di italiano che sono riusciti ad apprendere hanno raccontato le loro storie con non poche difficolta.

Fonte Le Cronache oggi in edicola

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