Per l’Unesco, si legge nella decisione finale, “il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale”. I pizzaiuoli e i loro ospiti si impegnano in un rito sociale, il cui bancone e il forno fungono da palcoscenico durante il processo di produzione della pizza.
Si festeggia a Napoli e in tutta la Campania: grande gioia anche a Tramonti che conta un’antica tradizione legata all’arte della pizza. Da decenni i pizzaioli di Tramonti diffondono quest’arte in Italia e nel mondo divulgando a macchia d’olio l’interesse per la pizza e realizzando un prodotto di grandissima qualità; nel 2010 è arrivato a conclusione l’iter per la De. Co. (denominazione comunale), e attualmente è l’unico Comune Italiano ad avere questo riconoscimento per la pizza: oggi di ristoranti e pizzerie tramontane se ne contano oltre duemila e la scuola tramontana collabora con quella napoletana per diffondere tradizione e innovazione nella ricerca gastronomica.
Tramonti è stato il primo Comune d’Italia ad avere aderito alla petizione, con Delibera G.C. del 6-11-2014, appoggiata fortemente dal Presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio ospite nel 2015 a Tramonti, al pizza meeting organizzato da Acarbio: per l’occasione, il Sindaco dott. Antonio Giordano, consegnò all’ex ministro delle politiche agricole alimentari e forestali parte della raccolta firme. Grande collaborazione c’è stata anche da parte di tutti i pizzaioli di Tramonti, della Corporazione dei Pizzaioli e non, attiva da 25 anni, i cui membri sono disseminati su tutto il territorio nazionale: enorme l’impegno nella raccolta di firme per sollecitare il consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco ad indicare nella seduta del marzo 2015 la designazione dell’arte della pizza napoletana quale patrimonio immateriale dell’umanità: tanta strada è stata fatta da allora e finalmente l’obiettivo è stato raggiunto.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha premiato così il lungo lavoro del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che nel 2009 aveva iniziato a redigere il dossier di candidatura con il supporto delle Associazioni dei pizzaiuoli e della Regione Campania, superando i pregiudizi di quanti vedevano in questa antica arte solo un fenomeno commerciale e non una delle più alte espressioni identitarie della cultura partenopea.
Vita nuova quindi anche per la Corporazione dei pizzaioli di Tramonti, ma sempre nel solco della tradizione: nuovi progetti sono in cantiere, di spessore nazionale ed internazionale, ma c’è bisogno del supporto di tutti i membri per cercare di riaffermarsi in questo campo in continua crescita ed evoluzione. Ancora aperta la raccolta di adesioni che il Commissario straordinario Vincenzo Savino ha messo in piedi per creare il gruppo operativo in modo da costruire l’immagine futura della Corporazione; a febbraio ci saranno le prime assemblee nelle varie regioni d’Italia per mettere in piedi gli obiettivi e le strategie da attuare nel corso del nuovo anno, ma tutto avrà inizio il 17 gennaio, “Giornata Mondiale del Pizzaiolo”, giorno che coincide con la celebrazione di Sant’Antonio Abate, protettore dei fornai e dei pizzaioli. Anticamente le famiglie dei pizzaioli per celebrare il santo protettore erano solite chiudere le loro pizzerie e ritrovarsi insieme alle loro rispettive famiglie per accendere un grande fuoco propiziatorio: per l’occasione a Napoli si riproporrà questa antica tradizione, ma sarà grande festa in tutte le sedi associate e nelle famiglie pizzaiole.
Grande soddisfazione espressa da Vincenzo Savino, Assessore alla Promozione Turistica di Tramonti e Commissario della Corporazione: “Un grande orgoglio per Tramonti e per tutta la Corporazione che ha visto portare a termine un iter durato anni e che ha premiato finalmente un’attività che è rappresentativa di Tramonti, della Campania e di tutto il made in Italy. Una terra di eccellenze la nostra, che ha dato molto alla tradizione della pizza: l’olio, dalle qualità organolettiche eccelse, il grano, simbolo degli antichi mulini attivi storicamente a Tramonti, il fior di latte in onore della Regina Margherita, usato dall’ormai celeberrimo Raffaele Esposito e il Fiascone, il Re dei pomodori, prodotto in onore di Re Umberto: è ciò che accade quando storia, tipicità e tradizione si fondono in uno spettacolo di gusto.
Colgo l’occasione per augurare a tutti i pizzaioli della Corporazione un buon Natale ed un felice anno nuovo, sempre all’insegna della qualità e del successo, pronti e carichi per questa nuova avventura che ci aspetta nel 2018: sono sicuro che con le loro capacità e la loro passione la pizza di Tramonti continuerà ad essere grande.
Ancora un passo avanti, ancora un successo: coltiviamo la nostra terra, celebriamo le nostre tradizioni”.