L’importo per il nuovo Prin è – sottolinea una nota ministeriale – il più alto di sempre, grazie alla scelta dei ministri dell’Istruzione, Valeria Fedeli, e dell’Economia, Pier Carlo Padoan, di concentrare su questo bando fondi di diversa provenienza. Lo stanziamento di 391 milioni comprende infatti anche 250 milioni frutto di un’intesa fra Miur, Mef e Istituto Italiano di Tecnologia (Iit).
Le domande si potranno presentare dal 15 febbraio al 29 marzo 2018. Fedeli e Padoan esprimono “piena soddisfazione per l’esito dell’accordo con Iit, che ha consentito di recuperare una somma importante da destinare alla ricerca di base del nostro Paese, arricchendo uno dei bandi più attesi dal settore e dimostrando concretamente l’attenzione che il governo rivolge all’ambito strategico della ricerca”.
“Stiamo dimostrando concretamente che per noi gli investimenti in formazione, ricerca e innovazione sono fondamentali” aggiunge la ministra Fedeli. Destinare 391 milioni alla ricerca di base “significa anche attuare la strategia più utile all’intero sistema Paese, se vogliamo essere competitivi in un mondo globalizzato com’è quello di oggi.
Ed è anche in quest’ottica che abbiamo scelto di prevedere nel bando linee di intervento riservate rispettivamente alle aree del Mezzogiorno e alle ricercatrici e ai ricercatori under 40, a tempo determinato e indeterminato” conclude Fedeli.
La ricerca e l’innovazione rappresentano per il ministro Padoan “un motore fondamentale per la crescita e la modernizzazione del Paese, priorità per le quali il governo si è sempre impegnato. Senza la ricerca, e soprattutto la ricerca di base, non sarebbero neanche ipotizzabili obiettivi volti ad accrescere il benessere dei cittadini”.
Il bando Prin si caratterizza per alcuni aspetti innovativi, come la possibilità di presentare i progetti estesa al personale, oltre che delle Università, anche degli Enti pubblici di ricerca. I progetti saranno valutati in due fasi e tutta la procedura sarà gestita esclusivamente per via telematica.
Sono previste tre distinte linee d’intervento: linea principale con una dotazione di 305 milioni (i responsabili delle singole unità di ricerca potranno essere professori, ricercatori universitari e degli Enti di ricerca, tecnologi, dirigenti di ricerca e dirigenti tecnologi); linea giovani, con una dotazione di 22 milioni (i responsabili delle unità di ricerca potranno essere docenti, ricercatori, tecnologi under 40, anche a tempo determinato); linea Sud con una dotazione di 64 milioni (le unità di ricerca dovranno essere ubicate in una delle Regioni in ritardo di sviluppo).
La ripartizione dei fondi tra le diverse aree scientifiche è così determinata: Scienze della vita, 140 milioni; Fisica, Chimica, Ingegneria, 140 milioni; Scienze umanistiche, 111 milioni. Ciascun progetto, di durata triennale, può prevedere un costo massimo di euro 1.200.000 e un numero di unità di ricerca tra 1 e 6. Alle call potranno partecipare tutti gli aventi diritto indipendentemente dal fatto che abbiano partecipato o meno al Prin precedente.
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