Il larghetto San Pietro a Corte è il cuore antico della Città di Salerno, il giardino fiorito della cultura e il biglietto da visita perché è il simbolo dell’età longobarda-normanna salernitana che ha amministrato per secoli l’Italia meridionale, lasciando tracce indelebili di civiltà attraverso la costruzione di chiese e di edifici palaziali descritti in diverse fonti storiche. Non si può assolutamente consentire che tutto ciò avvenga e si infanga con atti di inciviltà, con sacchi di spazzatura sparsi intorno al Monumento …e quant’altro.
Siti monumentali come San Pietro a Corte e palazzo Fruscione, esempi unici di architetture civili longobarde e normanne, vengono selvaggiamente colonizzati da macchine che ne ostruiscono anche l’ingresso ai visitatori. Siamo ritornati al buio nero del periodo pre-terremoto degli anni ottanta.
C’è da dire che il Gruppo Archeologico Salernitano, che gestisce parte del Monumento di San Pietro a Corte, era riuscito dopo il restauro di palazzo Fruscione a sensibilizzare il Comune ad installare i dissuasori all’ingresso della piazza, ma tutto è stato inutile perché sono stati divelti da atti di inciviltà, dimostrandosi così insufficienti per la pochezza del materiale impiegato.
Strano però a dirsi! ma da quando è arrivata a San Pietro a Corte la Soprintendenza ABAP di Salerno con i suoi dipendenti, attivando a palazzo Fruscione una guardiania per l’ipogeo di San Pietro a Corte, si sarebbe dovuto tutelare maggiormente il luogo storico, invece, la situazione è peggiorata e cosa che, se fosse vera sarebbe il colmo! ci è stato riferito che alcune macchine parcheggiate sulla piazza sono proprio dei dipendenti statali e…allora sì che sarebbero giustificate anche le altre macchine parcheggiate in disprezzo dei cartelli di rimozione forzata apposti sui muri antistanti.
Il nostro appello è di intervenire con fermezza e fare chiarezza, ma al più presto ricorrere a mezzi più efficaci: un pilot elettrico da installare all’ingresso del larghetto, multe onerose e rimozione forzata in casi di recidività, però anche consegna di una chiave agli amministratori dei palazzi circostanti in modo che non possano lamentarsi, ai proprietari degli immobili raggiungibili soltanto dal luogo chiuso, alle attività artigiane e commerciali per consentire il passaggio e solo una breve sosta per carico e scarico di materiali e in casi di emergenza.
Fonte Le Cronache oggi in edicola
è un parcheggio selvaggio che è diventato luogo turistico