“Chi è stato in Parlamento, ed è una battaglia nata dai social, per quindici o venti anni deve lasciare spazio ad altri. E’evidente che bisognerà fare eccezioni per i big e per chi ha condotto battaglie importanti o per chi sta seguendo grandi questioni. Non mi pare – dice Amatruda incalzato dalla conduttrice – che Enzo Fasano e Franco Cardiello siano fra i big e non ricordo battaglie significative ma sono disponibile, da subito, a cambiare idea e ad essere al loro fianco se sbaglio. Si convochi un direttivo provinciale ed i parlamentari uscenti dicano innanzitutto se hanno intenzione di candidarsi e facciano un bilancio delle loro attività. Poi, insieme, si deciderà, serve responsabilità. Non è una battaglia contro le persone e non è il tempo della rottamazione”.
Alla domanda sul ruolo di Mara Carfagna, Amatruda ha aggiunto “Mara e’un leader nazionale, ha reso possibili battaglie di civiltà, legato il suo nome a leggi fondamentali per le donne e le pari opportunità”.
“Salerno deve scegliere e deve farlo subito. Il rinnovamento, come ricorda Caldoro, se non lo anticipi lo subisci. E’ il momento delle scelte coraggiose, del confronto.
Il gruppo dirigente salernitano – rilancia Amatruda – non può promettere a tutti una candidatura, bisogna parlare il linguaggio della chiarezza e della verità. Basta con la politica dei tatticismi e delle furbizie, i nostri amministratori ed i militanti non meritano bugie e prese in giro. Si creano aspettative e tutti i delusi poi si consegneranno al disimpegno”.
Incalzato ancora da Giovanna Di Giorgio, conduttrice del programma, Amatruda ha risposto su alcuni nomi e con una premessa “Non sono candito, non cerco posti. E non mi piace strumentalizzare nomi e storie. Chi fa la battaglia per il rinnovamento la deve fare per la squadra e non per una ambizione personale. Voglio però condurre una battaglia politica, su quella non cedo. Bisogna cambiare e scegliere al nostro interno. Penso, e non mi sottraggo, alla domanda sui nomi ad amministratori come Ernesto Sica, Giovanni Fortunato, Giovanni Romano. A dirigenti come Valentino Di Brizzi, Mimmo Di Giorgio, al mio amico Roberto Celano che è voce libera ed oppositore vero. E dimentico, sbagliando, tanti amici. Penso alle donne, abbiamo consiglieri comunali che nessuno ricorda, donne eccezionali o a dirigenti come Rossella Sessa. Fra questi bisogna selezionare i possibili candidati, con loro abbiamo il dovere della chiarezza, con ogni nostro dirigente. Vediamoci e decidiamo”.
Poi Amatruda, il programma e’ iniziato con lo scontro andato in scena nell’Aula del Consiglio, ha lanciato strali contro Vincenzo De Luca “ormai in Consiglio regionale fa cabaret, non si stupisca dei sorrisi” e contro le inefficienza della Amministrazione comunale di Salerno. Su Piero De Luca l’ultima provocazione “Il 2018 siamo l’anno di ‘Piero libero’. Bisogna liberare Piero. Il papà ed i suoi dirigenti lo tengono bloccato, prigioniero, partecipata solo agli incontri ovattati. Scappa dal confronto e sbaglia. Saranno i suoi fedelissimi, i cortigiani a farlo sbagliare. C’è chi lo porta a fare gli auguri in luoghi istituzionali e con le risorse pubbliche. Follie. Lui è bravo, trovi il coraggio di confrontarsi con chi ha idee diverse dalle sue” conclude Amatruda.
Nel programma e’intervenuto poi l’europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello che, dopo aver velocemente ripercorso con Amatruda le numerose iniziative fatte per il salernitano, e’ andato sui temi più caldi. “Bisogna innovare, e’ evidente. Darò un contributo perché questo avvenga, potevo candidarmi ma ho preferito lavorare per il Partito. Non credo nelle battaglie personali, in chi esaurisce la politica nelle proprie ambizioni. Io penso al progetto, in linea con il nostro Presidente Berlusconi, penso alla rivincita di Salerno e della Campania. Ad una proposta politica che esalti la cultura moderata, liberale e riformista, non chiusa solo nella vecchia destra degli ex An. Chi ha portato Forza Italia a sbattere, nel salernitano, non può immaginare di essere sempre in campo”.
Su Fasano e Cardiello ha aggiunto “Non e’ una vicenda personale. A Salerno si deve cambiare e bisogna scegliere i migliori. Non si possono mettere in campo solo le ambizioni personali, serve un progetto e l’impegno. Su questo devo riconoscere a Franco Cardiello un impegno sicuramente qualificato e maggiore”.
Anche Martusciello non si è sottratto al pressing sui nomi “Io non devo trovare nessuna collocazione per i miei amici. Non ho nomi, uno, due da sistemare. Io lavorerò, con tutto il gruppo dirigente, perché si scelgano i migliori. Quelli che hanno idee, che hanno amministrato, che hanno combattuto il sistema petto in fuori. Ai Sica, ai Fortunato, ai Romano. All’ottimo Aniello Salzano o a Guido Milanese. Al bravo a Gigi Casciello ed allo stesso Roberto Celano, grande consigliere comunale, che è stato vero oppositore del sistema di potere deluchiano. Si può vincere anche a Salerno, si deve vincere”.