Rivendicare e recuperare il diritto di trascorrere, al pari di tutti gli altri, le festività con i propri familiari, senza essere costretti a turni lavorativi massacranti ed economicamente insoddisfacenti. Sulla scorta di quanto recentemente affermato da papa Francesco, il responsabile confederale della Cisal Salerno e segretario regionale della Cisal Terziario, Giovanni Giudice, torna ad affrontare il tema dei turni lavorativi durante i giorni di festa, con alcune attività commerciali che – anche durante il giorno di Natale – sono state in piena attività.
“Per tradizione biblica – ha detto il Pontefice facendo riferimento alla sacralità del riposo domenicale – gli ebrei riposano il sabato, mentre nella società romana non era previsto un giorno settimanale di astensione dai lavori servili. Fu il senso cristiano del vivere da figli e non da schiavi, animato dall’Eucaristia, a fare della domenica – quasi universalmente – il giorno del riposo”.
Da un lato, dunque, l’obbligo di non travalicare i confini e di non sfruttare il lavoro dipendente, soprattutto durante giorni particolarmente intensi e caotici come quelli del periodo natalizio; dall’altro la necessità di consentire ai commessi e ai tanti lavoratori che esercitano in attività commerciali di trascorrere questi giorni all’insegna della condivisione con le persone care.
«Non bisogna mai dimenticare gli innumerevoli commessi e commesse – ricorda Giovanni Giudice – che in questi giorni, tra Natale e l’Epifania, sono costretti a turni di lavoro estenuanti, spesso non retribuiti in maniera adeguata, e sono privati del diritto e della gioia di trascorrere le festività in famiglia. Il rischio è che si incorra in una moderna schiavitù che priva i lavoratori del settore del commercio non solo del riposo ma anche degli affetti. È necessario bilanciare le esigenze dei datori di lavoro, dei dipendenti e della clientela: non è possibile che a soccombere siano solo i lavoratori. Il nostro obiettivo – sottolinea ancora Giudice – è non solo quello di una tutela dal punto di vista sindacale ma anche quello di condurre una battaglia in favore del recupero dei valori, del diritto a mantenere viva la sfera degli affetti, consentendo ai dipendenti delle varie attività di trascorrere i giorni di festa con famiglie e amici».
Il sindacalista della Cisal, a tal proposito, annuncia la sua intenzione di rendere questo delicato e cruciale argomento oggetto di una tavola rotonda, al fine di discuterne e di trovare le giuste e opportune soluzioni che salvaguardino i diritti in gioco: «Chiederemo all’Università di Salerno, alle associazioni datoriali, alle associazioni dei consumatori, di sederci intorno ad un tavolo e affrontare questo tema. Tutti insieme, guardando nella stessa direzione, riusciremo a individuare e attuare delle strategie. Ci auguriamo – conclude Giovanni Giudice – di favorire il dibattito con le associazioni interessate. Noi, questo è certo, ci faremo promotori di questa battaglia e saremo in prima linea».
L’applicazione del contratto Cisal ai paramedici è utile alle proprietà delle case di cura accreditate SSR per costringere a sottoscrivere ai propri dipendenti contratti di prossimità cosiddetti in “dumping” tagliando il contratto Aiop anche del 7% . Questo sindacalista che si erge a “difensore e paladino” è al corrente dei contratti capestro che si fanno scudo del contratto terziario Cisal ? Forse NO!!!!!
Ma che dice