Sistema SPRAR e centri di accoglienza ci hanno trovato pronti alla solidarietà – ricorda il sindaco di Eboli, Massimo Cariello –. E’ necessario che le politiche dell’accoglienza siano condivise, perché altrimenti si rischia di non tutelare il territorio e le comunità. Inoltre, l’arrivo di minori genererebbe la perversa corsa all’accreditamento, un altro profilo di incertezza che vogliamo e dobbiamo scongiurare».
Il primo cittadino di Eboli rivendica l’impegno della città all’accoglienza nel corso di tanti anni: «Non si deve confondere la tutela del territorio e della comunità con una chiusura agli arrivi. L’accoglienza diventa virtuosa se condivisa, altrimenti si rischia di mettere gli uni contro gli altri e non favorire i processi di integrazione e convivenza civile. Eboli ha dato tanto ed i dati lo dimostrano, ma sta facendo anche di più». Un’emergenza, quella legata all’arrivo di migliaia di migranti sul territorio ebolitano, che impegna il Comune quotidianamente.
«Siamo in campo ogni giorno per il controllo del territorio, come chiedono i cittadini – rivendica il sindaco di Eboli -. Occorre il rispetto delle regole, anche nel campo dell’accoglienza e della permanenza di migranti e pure per questo stiamo monitorando residenze, presenze e casi di abusivismo. Il fenomeno dell’accoglienza va gestito, nel rispetto delle regole e nella piena tutela delle comunità locali».
Intanto, si guarda anche al futuro. «Insieme con Asl e Regione – annuncia l’assessore comunale alle politiche sociali, Lazzaro Lenza – stiamo mettendo in piedi ipotesi di programmi finanziati per progetti pilota, che escano dalla logica dell’accoglienza a tutti i costi ed impediscano forme di sfruttamento e di corse all’accreditamento possibile. Oggi il territorio rischierebbe di collassare con nuovi arrivi, vista la presenza di stranieri che il territorio ospita e da anni».