All’operazione – come riporta il sito QuiFinanza.it – dovrà seguire il varo del programma dei lavori di potenziamento dello scalo salernitano, in primo luogo l’allungamento della pista insieme alla realizzazione di un terminal da 14 mila metri quadri e piazzole per 11 aeromobili, da cantierizzare obbligatoriamente entro il 2018, pena la perdita dei finanziamenti previsti dal decreto Sblocca Italia.
Per portare la lunghezza della pista a 2200 metri occorre procedere agliespropri di oltre 50 ettari di terreni. Ed è prevedibile che, dopo la firma del decreto di esproprio, i proprietari dei relativi terreni intraprendano azioni legali che potrebbero rallentare il processo. Nel contempo, la società aeroportuale dovrà operare per soddisfare le prescrizioni indicate dal ministero competente, che attengono la valutazione di impatto ambientale e il monitoraggio acustico. Il monte di investimenti è formato da 120 milioni di finanziamenti pubblici e 122 a carico del gestore aeroportuale.
Il piano industriale prevede dal 2019 i voli privati vengano trasferiti da Capodichino al Costa d’Amalfi, che comincerà a ospitare gradualmente i voli commerciali fino a operare a pieno regime dal 2022 con l’obiettivo di raggiungere 3,5 milioni di passeggeri. I primi vettori a trasferire le proprie attività, tutte o in parte, potrebbero essere Aer Lingus, Finnair, Jet2, Luxair, Smartwings, Mistral Air, Sas. Senza escludere l’apertura ad altre richieste che potrebbero interessare il segmento charter.
Quindi se viene incorporato nell’aeroporto di Napoli, non ci sarà più necessità di avere un doppio consiglio di amministrazione, ben remunerato, per il Costa d’Amalfi, che non si è capito bene cosa faccia adesso. Quindi, se tanto mi dà tanto, si potranno mandare a casa tutti coloro che occupano comodissime e costosissime (per i cittadini) poltrone perchè già c’è la funzione a Napoli. La mia domanda allora è: come farà De Luca a far eleggere il figlio?
Elezioni VICINISSIME, balle VECCHISSIME!
I posti di lavoro andranno sicuramente a tutti i napoletani ecco i compromessi di De Luca.
Cotoniere tutti napoletani. Costruzioni buona parte delle imprese sono del napoletano…..
La storia si ripete sempre.
Io voto a chi modifica le tariffe dell’immondizia non su metri quadri ( una vera e propria rapina) ma in base al numero delle persone.