Nella città metelliana da mesi gli operatori socio-sanitari sono costretti a coprire turni che arrivano a 18 ore per la grave mancanza di personale. In questo modo si sottopongono a turni massacranti e si violano palesemente le disposizioni contenute nella legge 161/15 che impedirebbero simili ritmi. A seguito di una richiesta di incontro, la Direzione ha ricevuto una delegazione di lavoratrici che hanno esposto i disagi e le criticità che tutti i giorni sono costrette a vivere durante il turno di lavoro. Si è chiesta la revoca dell’ordine di servizio che obbliga, durante il turno pomeridiano/notturno, la disponibilità ad operare su più reparti e la risoluzione definitiva dell’annoso problema relativo alla carenza di personale.
Nonostante la strana decisione da parte dei dirigenti aziendali di non redigere verbale dell’incontro – si legge in una nota – l’Unione Sindacale di Base prende atto dell’impegno assunto dalla Direzione nel definire prima possibile, tramite nuove assunzioni, un ampliamento della dotazione organica dell’azienda. La scrivente comunque resta in attesa della convocazione in Prefettura per esperire il tentativo di raffreddamento della vertenza.