Nelle intenzioni dei vertici di Facebook (a partire da Mark Zuckerberg) questi cambiamenti sono mirati a risaltare di più i contenuti condivisi fra le persone che hanno «interazioni significative» e a limitare i contenuti passivi, cioè quelli che richiedono solo la visione di un video o la lettura di una news.
E’ proprio su questo punto che si sono incentrate le critiche dei media e di alcune aziende che vedrebbero così crollare i loro introiti pubblicitari.
Avendo provato la nuova gestione dei news feed nel mio smartphone, in verità, mi sono accorto che ora i contenuti sono più pertinenti con lo scopo di Facebook stesso: mostrare le attività degli amici rispetto alle news o alle campagne pubblicitarie.
In poche parole ho trovato più interessante la nuova gestione dei feed visto che posso vedere più post dei miei amici e anche i feed dei gruppi a cui sono iscritto, senza entrare nella gestione dei gruppi stessi.
Mi rendo anche conto però che così si riduce la quantità e la qualità delle news pubblicate, e forse una soluzione per avere informazione di qualità sia la creazione di una sezione dedicata solo alle news attuali con incorporate le sponsorizzazioni di aziende.
In realtà nei mesi scorsi già si era parlato dell’entrata di Facebook nel settore dell’editoria, anche con servizi di abbonamento a pagamento dove verrebbero pubblicate le news di famose testate giornalistiche, verificate direttamente da Facebook per evitare le fake news.
Questa potrebbe essere una strada percorribile dove in sezioni separate verranno mostrati i feed degli amici e in un’altra le news di attualità verificate e garantite dal social network più famoso al mondo.
Fonte Laragnatelanews.it