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Al mercato di riparazione bisognerebbe comprare l’entusiasmo

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La Salernitana rischia di essere risucchiata nel vorticoso mulinello di scambi e prestiti del calciomercato. Un mercato dove i pochi buoni affari sono stati già fatti. Uno, ad esempio è l’ingaggio di Firenze ad opera del Venezia che lo ha prelevato dalla Pro Vercelli. Un giocatore lanciato da Grassadonia prima a Pagani, in Lega Pro e poi a Vercelli e che fece letteralmente impazzire la difesa granata in Piemonte. Ora Firenze ce lo si ritrova da avversario con la maglia arancio-nero-verde dei lagunari sabato prossimo all’Arechi.

Di contro i granata possono contare su Palombi unico acquisto ufficiale della Salernitana dopo 10 giorni di mercato. Il resto sono voci, indiscrezioni, in alcuni casi illazioni. La sensazione è che Lotito, in questa fase, sia troppo impegnato su altri fronti per poter avere la lucidità necessaria per rinforzare la Salernitana come andrebbe fatto.

Il problema è sempre lo stesso: mercato si, ma per quale obiettivo? Se si punta ad una salvezza tranquilla va bene questo modus operando perchè la squadra ha mostrato di avere qualità superiori rispetto a quelle che navigano nella zona bassa anche se ora dista appena tre punti. Se invece l’obiettivo è quello di voler puntare ai play off ed allora non ci siamo. In questo caso servono innesti importanti e di qualità in tutti i reparti.

Non si può sperare che Bocalon possa trasformarsi in un super bomber di B avendo fatto gol in tutta la sua carriera solo in Lega Pro. Non si può pretendere che Sprocati risolva le partite sempre e comunque come accaduto nella prima parte della stagione. Rossi è ancora acerbo, anche se ha qualità. Rodriguez non ha mai raggiunto la doppia cifra e Palombi, anche lui giovane e di qualità, di reti ne ha fatte 7 a Terni in 28 partite. Ed ancora: servono centrocampisti dai piedi buoni e servono ritocchi importanti in difesa.

Che intenzioni ha Lotito? Una squadra che gira a 26 punti al termine del girone d’ andata ha poche possibilità, se non cambia ritmo ed uomini di raggiungere obiettivi importanti. Anche perchè le altre non stanno certo a guardare. Un’ultima riflessione riguarda la tifoseria. Non ci si appassiona più al vortice di nomi che vengono sfornati nelle sessioni di calciomercato. C’è distacco, non c’è la partecipazione di un tempo. Fosse per Lotito e Mezzaroma, al mercato comprerebbero anche l’entusiasmo. Ma quello non ha prezzo: va conquistato sul campo.

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